L'INTERVISTA
Momento d'oro per Tony Gallo, street artist padovano tra i più

Domenica 7 Ottobre 2018
L'INTERVISTA Momento d'oro per Tony Gallo, street artist padovano tra i più
L'INTERVISTA
Momento d'oro per Tony Gallo, street artist padovano tra i più quotati a livello nazionale e non solo grazie a personaggi di fantasia ricorrenti come il caratteristico uomo con il becco. «Sto lavorando molto anche fuori Padova e sono contento per l'interesse che circola sempre di più intorno al mio tipo di arte», ha raccontato il quarantatreenne dell'Arcella alla presentazione in anteprima alla Galleria Vecchiato della sua prima opera puzzle consistente in un grande disegno con i suoi noti personaggi su una tela di 100 cofanetti di viaggi della Boscolo Tours.
Dove è in azione al momento con le sue bombolette spray?
«Sto lavorando a un progetto con il Comune di Lendinara che mi ha fatto dipingere sulla parete di un edificio dove verranno spiegate ai giovani le nuove tecnologie: per rimanere in tema sto realizzando delle immagini tridimensionali».
La prossima sua opera a Padova?
«Ho un grande muro in pieno centro vicino alle piazze. Appena finito nel rodigino, mi concentrerò su questa nuova sfida e sarà una sorpresa per tutti».
I suoi recenti disegni per i bambini all'ospedale hanno lasciato il segno...
«In Oncologia infantile ho realizzato per la onlus Team for Children un progetto dal nome Fragile che riprende la fragilità del piccolo paziente di fronte alla grave malattia mentre in Pediatria ho creato due figure dove lui schizza un cuore sulla pancia di lei. Sono stato contattato da altre strutture sanitarie e mi fa piacere poter regalare le mie opere e magari dei sorrisi a chi sta così male».
Altri progetti?
«Vorrei fare una mia mostra personale a Padova l'anno prossimo dallo stile molto urban, con opere diffuse nella città».
Padova vanta altri esponenti dell'arte sui muri come Kenny Random e Alessio B: in che rapporti siete?
«Ottimi, ci conosciamo benissimo anche perché viviamo nello stesso quartiere e devo ammettere che Kenny è stato il primo ad aprire la strada ed è ancora la figura più nota in città».
Quando vede sui muri delle scritte magari anche artistiche cosa pensa?
«C'è spazio per tutti, ma non tutti gli spazi sono per tutti».
A chi volesse iniziare il suo percorso artistico cosa suggerisce?
«Io nasco autodidatta, ma non ho segreti e sono molto disponibile al dialogo col pubblico che mi può contattare anche tramite i miei profili social».
Quanto ci mette a creare?
«Per un muro esterno ci metto dai tre ai cinque giorni mentre in studio al massimo tre giorni».
Come considera Banksy, forse il writer più conosciuto al mondo?
«Lui è stato un po' come Kenny per Padova, il primo a sdoganare i murales rendendoli una forma d'arte. Però le sue performance hanno quasi sempre un messaggio politico mentre quello che preferisco io è emozionare».
Lei è già conosciuto all'estero, ad esempio in Olanda.
«Ho una galleria che mi rappresenta e mi dedicherà prossimamente una mostra in cui esporrò delle nuovissime creazioni con una visuale diversa dal solito ed anche installazioni che poi porterò alla mia personale a Padova».
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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