L'INCHIESTA
PADOVA «Mio marito non è stato solo colpito dallo spigolo

Domenica 25 Luglio 2021
L'INCHIESTA PADOVA «Mio marito non è stato solo colpito dallo spigolo
L'INCHIESTA
PADOVA «Mio marito non è stato solo colpito dallo spigolo di un camion, è stato schiacciato». La moglie di Gabriele Carraro, dopo un anno e mezzo ha rotto il silenzio, all'indomani della chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero Andrea Girlando titolare del fascicolo. Quel 13 gennaio dell'anno scorso, il 56enne di Legnaro è stato vittima di un incidente sul lavoro all'interno del piazzale della Pittarello di via Austria: è deceduto dopo due giorni di agonia. La moglie, affiancata dallo studio Studio3A-Valore e dall'avvocato Alberto Berardi, ha voluto sottolineare la gravità di quanto è accaduto a suo marito e padre di suo figlio.
«Non aveva solo un edema cerebrale, gli organi interni erano completamente lesi. Non è stato un incidente stradale, ma il frutto, purtroppo, di una situazione di scarsa sicurezza nella fabbrica» ha dichiarato.
L'INDAGINE
Il pm ha chiesto l'archiviazione per tre componenti della famiglia Pittarello, mentre si appresta a chiedere il rinvio a giudizio, per il reato di omicidio colposo, per Lucio Pittarello, 63 anni, amministratore della società e datore di lavoro di Carraro. Gli inquirenti hanno visionato le immagini registrate da una telecamera della videosorveglianza, dove è stata immortalata la dinamica dell'incidente. Il magazziniere, impegnato nelle operazioni dello scarico della merce da un camion di una ditta terza, è rimasto schiacciato tra lo stipite della porta numero 6 del magazzino dello stabilimento e la parte posteriore dell'autotreno in fase di accostamento in retromarcia alla stessa porta.
La Procura ha imputato a Lucio Pittarello, la colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e nella violazione di leggi, regolamenti, ordini e discipline, nonché colpa specifica per aver violato le norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro.
LA FAMIGLIA
I parenti del magazziniere hanno fatto sentire la loro voce anche attraverso Riccardo Vizzi, consulente legale dello Sudio3A: «Le indagini non hanno fatto che confermare quanto sostenevamo fin dall'inizio, e cioè che si è trattato dell'ennesimo incidente che si sarebbe potuto evitare applicando le norme di sicurezza previste» ha dichiarato. E ancora: «Confidiamo che ora, di fronte a questo punto fermo dell'inchiesta, l'azienda si assuma le proprie responsabilità anche sul piano risarcitorio, perché finora i congiunti del signor Gabriele, che con lui, oltre che un marito e un padre, hanno perso anche il loro sostegno economico, non hanno ricevuto alcun segnale».
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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