L'appuntato Rigato ucciso dal virus a soli 55 anni

Mercoledì 2 Dicembre 2020
I DECESSI
PONTE SAN NICOLÓ La comunità locale piange la morte dell'appuntato scelto Luca Rigato, per anni colonna della caserma dei carabinieri di Cento, nel ferrarese. É stato stroncato dal Covid-19. Aveva soltanto 55 anni. La notizia si è diffusa in paese ieri pomeriggio lasciando un vuoto enorme tra quelli che l'hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. Tra questi il sindaco Martino Schiavon: «Ho appreso che il carabiniere deceduto era un mio lontano parente. Alla sua famiglia porgo il mio cordoglio a nome di tutta l'amministrazione comunale. Questo virus sta facendo tantissimi danni e ci sta portando via i nostri affetti più cari. Dobbiamo fare di tutto per resistere e mantenere comportamenti corretti per scongiurare situazioni di pericolo». Dopo aver perso il padre da giovanissimo, il militare ha vissuto fino a trent'anni in paese, in via Udine. A questo indirizzo è ancora residente la madre, anche se negli ultimi tempi il carabiniere spesso la invitava a Cento per averla il più vicino possibile. Oltre alla mamma Mariuccia, piangono l'appuntato la moglie Valeria, i figli Andrea e Matteo e tutti coloro che ne hanno apprezzato le qualità umane e professionali. Il funerale è stato programmato per venerdì alle 10,30 nella parrocchia di San Nicola a Ponte San Nicolò. Il cuore di Luca Rigato ha smesso di battere nel reparto di rianimazione dell'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara dove era ricoverato da qualche giorno dopo aver contratto il Coronavirus. L'appuntato Rigato ha trascorso la sua vita dedicandola al servizio del suo Paese e alla sicurezza della comunità in cui operava con totale dedizione. Sempre disponibile con chiunque, era colui che dispensava e forniva soluzioni anche alle situazioni più complesse col buonsenso del padre di famiglia. Si è arruolato nell'Arma nel 1984. Ha prestato servizio alla stazione di Adria, ad Argenta (Ferrara), sino ad arrivare a Cento nel 1990. La grande famiglia dell'Arma si è subito stretta attorno ai familiari dell'appuntato. Numerose sono state nelle ultime ore le espressioni di cordoglio. A cominciare dal messaggio del comandante generale dell'arma dei carabinieri generale Giovanni Nistri, cui si sono aggiunti quelli del prefetto di Ferrara Michele Campanaro, del sindaco di Cento Fabrizio Toselli, e del generale dei carabinieri Antonio Labianco.
L'AGONIA
Dopo tredici giorni di ospedale il Covid-19 si è portato via Bruno Basso. Il decesso è avvenuto all'ospedale di Schiavonia. Aveva compiuto 86 anni lo scorso 21 aprile, viveva a Sant'Ambrogio di Trebaseleghe in via Ramo. Lascia nel dolore la moglie Carolina, ricoverata anch'essa per Coronavirus, e il figlio Paolo. «Mio padre - ha detto Paolo - era una persona molto semplice. Il suo fisico era provato dagli anni, ma anche da numerose malattie che con il tempo l'hanno debilitato. Ha lavorato prima come muratore, poi come operaio metalmeccanico. Vivo nella casa sopra ai miei genitori. Fino all'ultimo ho fatto di tutto per loro. Ora prego per mia madre affinché possa guarire e tornare a casa. Mi appello alla collettività affinché si protegga. Questo virus non fa sconti e il rischio grosso è che non si riesca a guarire». E ancora: «Mio padre era una persona generosa, genuina che ci ha insegnato a stare al mondo. Un uomo d'altri tempi, legato alla famiglia e al lavoro, senza grilli per la testa. Vedeva il lavoro come una missione, non si è mai tirato indietro alle fatiche nonostante i medici gli dicessero di stare attento». I funerali verranno celebrati venerdì nella parrocchiale di SantAmbrogio.
AL PIETRO COSMA
L'altra vittima del Covid-19 del Camposampierese delle ultime 24 ore è Antonio Sacchetto. Aveva 77 anni e viveva in Contrà del Trabucco a Piombino Dese. Si è spento all'ospedale di Camposampiero dove il personale medico ha fatto di tutto per salvarlo. Prima della meritata pensione ha lavorato come falegname guadagnandosi la stima di tutti. Un professionista molto apprezzato. In paese tutti lo conoscevano. Lascia la moglie Assunta e i quattro figli Rinaldo, Marzia, Paola e Cristian. La notizia del suo decesso ha lasciato tutti senza parole e tante sono state le attestazioni di vicinanza che gli amici e i conoscenti hanno voluto trasmettere ai suoi familiari.
IN CASA DI RIPOSO
All'ospedale di Schiavonia si è spenta Elsa Romanato, di 87 anni, di Torreglia. La donna ha purtroppo perso la sua battaglia contro il Covid-19 nella mattinata di ieri. Dal 2017 l'anziana era ospite della casa di riposo Palazzo Bolis di piazza De' Claricini a Selvazzano dove si registra un altro decesso, quello di una ottantottenne che viveva nella struttura da circa un anno. Quando hanno contratto il Coronavirus, come altri ospiti della struttura sono state trasferite all'istituto Altavita Ira di via Beato Pellegrino a Padova. Il successivo aggravamento del suo quadro clinico ne aveva reso inevitabile lo spostamento nell'ospedale della Bassa padovana dove, nonostante il prodigarsi del personale sanitario, è stata stroncata dal morbo. Elsa Romanato era una persona conosciuta in paese, in quanto vedova di Gianni Longo, per molti anni titolare di un noto panificio con annessa pasticceria in via Montegrotto, alle porte della cittadina euganea. Alla notizia della sua scomparsa, l'intera comunità di Torreglia si è stretta ai figli della donna, Simonetta e Giorgio. Il funerale di Elsa Romanato avrà luogo domani, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Torreglia. Riposerà poi accanto al marito nel cimitero della frazione di Luvigliano.
Cesare Arcolini
Eugenio Garzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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