IL RACCONTO
MERLARA «Ho superato l'altra guerra e adesso devo vincere anche

Mercoledì 8 Aprile 2020
IL RACCONTO
MERLARA «Ho superato l'altra guerra e adesso devo vincere anche questa. Devo resistere per me, per i ventiquattro amici che ho visto andare via e per tutti gli anziani delle case di riposo».
Dalla stanza ricreativa del Centro servizi per anziani di Merlara, Maria Gonzato è un fiume in piena. Agita i pugni davanti allo schermo del tablet per far capire che vuole, che deve resistere.
Maria ha 85 anni, è nata nel 1935 e ci tiene a sottolinearlo: sono gli anni in cui si stava preparando l'altra guerra, l'unica a cui credeva di dover assistere, la seconda guerra mondiale. Invece si è trovata nel bel mezzo di un'altra catastrofe, proprio sulla linea del fronte.
Niente aerei, niente bombe: stavolta il nemico è invisibile e colpisce in modo silenzioso. Maria è originaria di Este e da tre anni vive nel pensionato Pietro e Santa Scarmignan, che proprio un mese fa scopriva di essere un focolaio di Coronavirus. Anche il tampone della 85enne aveva dato esito positivo e in queste quattro settimane l'anziana ha visto morire ben 24 ospiti.
«Ho perso tanti miei amici: ventiquattroventiquattro continua a ripetere scuotendo la testa Mi dispiace per tutti perché qui siamo come una grande famiglia. Ma di uno sento proprio la mancanza: Antonio. Ogni sera alle dieci veniva in camera mia con gli operatori e ridendo gli dicevo: Dai ca ndemo in America».
Maria li ha visti spegnersi uno dopo l'altro. Alcuni come candele perché a un certo punto rifiutavano il cibo e nemmeno con le flebo era più possibile nutrirli. Altri invece trasferiti al Covid hospital di Schiavonia e mai più tornati. Una scia di lutti e di dolore. Eppure Maria non ha mai permesso al maledetto virus di toglierle il sorriso.
«Ce la faremo, bisogna!» esclama l'anziana che nei giorni scorsi all'appuntamento con i giornalisti si era affacciata al balcone con smalto rosso e borsetta per quei pochi minuti di libertà.
A mancarle, oltre alla vita di prima quando ancora il Coronavirus non aveva preso di mira il pensionato di Merlara sono soprattutto i tre figli e la nipote.
«Li vedo, mi chiamano e mi dicono di tener duro racconta Maria, ormai disinvolta nelle videochiamate attraverso il tablet disponibile nella casa di riposo Qui è arrivata una cosa brutta ma ce la faremo». Prima di riagganciare aggiunge un «Evviva!» agitando i pugni in aria e distendendo le rughe in un grande sorriso di speranza
. «Maria è il nostro vulcano» dice la psicologa Ilaria Girlanda da sotto la sua mascherina. La grande tenacia di questa nonna è il simbolo di un pensionato che non vuole arrendersi al virus.
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci