Il Covid non ferma i trapianti di fegato Padova più 17%, eccellenza nazionale

Sabato 8 Maggio 2021
Il Covid non ferma i trapianti di fegato Padova più 17%, eccellenza nazionale
IL BILANCIO
PADOVA Anche nel mezzo di una pandemia, Nelle sale operatorie dell'Azienda ospedaliera si è continuato a salvare vite. Come quella di un 46enne colpito da metastasi inoperabili, sottoposto al delicato trapianto di un frammento di fegato del fratello. L'operazione è durata 15 ore e ha impegnato oltre cento sanitari in due sale distinte. I tessuti trapiantati si sono rigenerati in quindici giorni e così i chirurghi hanno potuto rimuovere completamente l'area con metastasi. L'uomo, appartenente alle forze dell'ordine e residente nel Nord Italia, ora sta bene ed è libero dal cancro. L'eccezionale intervento con tecnica mini invasiva Rapid è stato portato a termine dall'equipe di Chirurgia Epatobiliare e Trapianti del Fegato, diretta dal professor Umberto Cillo.
L'ATTIVITÁ
«I pazienti oncologici in questo periodo hanno sofferto terribilmente, basti pensare che in Lombardia l'attività chirurgica è calata del 40% - sottolinea il professor Cillo -. Al contrario noi registriamo un più 17% di resezioni epatiche nel 2020 rispetto l'anno precedente. La pandemia non ci ha toccati, grazie anche al supporto di tutto il personale dell'Azienda ospedaliera che ha lavorato instancabilmente, proteggendoci e permettendo di portare avanti la nostra mission». Un'eccellenza che emerge dall'ultimo Report Agenas riferito all'attività del 2019, dove l'Azienda ospedaliera è prima in Italia per numero di interventi per tumore maligno del fegato. Con 467 interventi via Giustiniani copre il 7% del fabbisogno nazionale. Secondo in classifica l'Irccs San Raffele di Milano, con poco meno della metà di interventi oncologici. «L'Azienda ospedaliera ha continuato garantire prestazioni d'urgenza anche nei momenti più critici della pandemia sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben il ringraziamento va a tutta la squadra per quanto fatto finora. Per l'occasione comunico il nuovo incarico assegnato al professor Cillo, ora direttore della Chirurgia Generale II ad indirizzo Chirurgia Epatobiliare e Trapianti del fegato».
I NUMERI
Dal 2011 ad oggi il gruppo ha eseguito 8.982 procedure chirurgiche: 3.948 epatocarcinomi, 2.355 ablazioni laparoscopiche, 2.050 resezioni epatiche, 1.073 metastasi epatiche, 903 trapianti di fegato e 775 neoplasie primitive epatiche. Numeri che hanno un nome e un cognome, una famiglia, una casa in cui tornare dopo aver lottato contro la malattia. Dei 12 protocolli disponibili nel mondo per trapianto in pazienti con metastasi inoperabili da tumore colon retto, due sono attivi a Padova. Oltre al progetto sperimentale Rapid (il primo intervento risale alla fine del 2018, il secondo a un mese fa), è disponibile anche il protocollo Melodic che prevede il trapianto di fegato intero da donatore cadavere. «Si stima che, ogni anno, in Italia si registrino 50mila nuove diagnosi di tumore del colon-retto spiega il professor Cillo -. Almeno 25mila portano a metastasi al fegato. Una volta questi pazienti non venivano operati, ora il trapianto è diventata una realtà approcciabile. Il primo paziente trapiantato nel 2018 conduce una vita normale, il secondo è stato dimesso dopo quattro giorni dall'intervento in video-laparoscopia. La prossima paziente è attesa in giugno, si tratta di una giovane ragazza romana. Per ora la tecnica Rapid è eseguibile su pazienti con meno di 70 anni, con determinate caratteristiche cliniche».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci