I contagi rallentano, ma ancora 7 morti

Martedì 31 Marzo 2020
I NUMERI
PADOVA Il Coronavirus marcia ancora tra le strade della provincia di Padova, arrivando ad insinuarsi tra le mura domestiche e soprattutto nelle case di riposo. Nelle ultime 24 ore se ne sono andati silenziosamente altri sette padovani, tra di loro anche una 58enne. Dal 21 febbraio ad oggi sale a 79 la triste conta dei lutti. Sono deceduti all'ospedale di Schiavonia Elio Sausa, 90 anni di Villafranca Padovana e Marisa Margutti, 78 anni, ospite della casa di riposo di Monselice. Nell'ospedale della Bassa non ce l'hanno fatta nemmeno Silvana Pierobon, 77 anni di Sant'Eufemia di Borgoricco e una 58enne di Monselice. Altra croce nel centro servizi per anziani Pietro e Santa Scarmignan di Merlara: in struttura è morto Antonio De Battisti, 92 anni originario di Casale di Scodosia. E altrte due persone sono morte in Azienda Ospedaliera.
IL BILANCIO
Il trend del contagio rimane sostanzialmente stabile, mostrando un lieve rallentamento. Nella giornata di ieri altre 54 persone sono risultate positive al tampone, domenica erano 83 mentre sabato 147. Il confronto emerge dagli ultimi bollettini redatti da Azienda Zero per la Regione Veneto, nello specifico la tabella relativa a ieri e quella relativa a domenica sera. In totale i padovani positivi al Coronavirus sono 2.203. Suddividendo il dato, nel cluster di Vo' permangono 85 casi confermati da almeno tre giorni. Nel resto del capoluogo invece si contano 2.118 persone positive. Allargando lo sguardo al Veneto è stata raggiunta la quota di 8.853. Padova mantiene ancora l'amaro primato di provincia veneta con il più alto numero assoluto di contagi, anche se la differenza con Verona ormai si fa sempre più sottile. La città scaligera è a 2.054. Ad oggi si trovano in isolamento domiciliare (perché positivi o perché contatti di un caso confermato) 3.532 persone residenti nel padovano. Il dato è invariato rispetto l'altra sera. Si registra una timida diminuzione anche nei ricoveri. In Azienda ospedaliera sono occupati 115 posti letto in area non critica, quindi uno in meno. Stabile il numero dei pazienti critici che necessitano di ventilazione assistita, in rianimazione sono sotto controllo 32 soggetti.
I DIMESSI
Dato positivo, balzano ulteriormente i dimessi: dall'inizio dell'emergenza sono usciti dal nosocomio in 125 (+7). I decessi sono ventuno (+2). Prendendo in considerazione gli ospedali dell'Ulss 6 Euganea, la situazione non risulta omogenea. All'ospedale di Schiavonia centro Covid 19 da un lato salgono i ricoveri in reparto e dall'altro diminuiscono gli accessi in Terapia intensiva. In area non critica si contano 125 degenze, 3 in più rispetto l'altra sera mentre in rianimazione ci sono 24 pazienti, due in meno. Nell'ospedale della Bassa i decessi sono stati in totale 36 (+4) e i dimessi 71 (+4). All'ospedale di Cittadella sono ricoverati cinque soggetti positivi in Terapia intensiva, uno in meno rispetto la precedente fotografia, mentre sono cinque i dimessi e due i decessi. Al nosocomio di Camposampiero si trovano dieci pazienti in area non critica (+1), cinque dimessi e tre decessi. A causa dell'emergenza Coronavirus, cresce la richiesta di assistenza domiciliare destinata ai piccoli pazienti dell'Oncoematologia pediatrica. A lanciare l'allarme è Ail Padova, che dal 2018 sostiene il progetto. Ad oggi sono arruolati due medici e 15 infermieri, ma le forze non sono più sufficienti a coprire le esigenze. «L'assistenza domiciliare - afferma Ail è una risorsa preziosa per proteggere i pazienti pediatrici in cura per leucemie o tumori solidi da un possibile contagio. E' possibile la somministrazione a casa di alcuni farmaci chemioterapici, oltre ad antibiotici e fattori di crescita. Considerato il momento, sono stati eseguiti a domicilio anche tamponi per il Covid19». Per questo Ail ha lanciato una raccolta fondi, le informazioni sul sito.
Elisa Fais
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