Caso migranti, la Prefettura collabora con gli inquirenti

Giovedì 17 Gennaio 2019
L'INCHIESTA
PADOVA In merito alle indagini sullo scandalo nella gestione dei migranti, la Prefettura ieri mattina ha diramato una nota. In ordine alle notizie apparse sulla stampa di ieri circa un presunto blitz di personale dell'Arma dei Carabinieri negli uffici della Prefettura, che avrebbe avuto luogo nella giornata di lunedì 14 gennaio, si ritiene, per correttezza di informazione di precisare quanto segue. Il 15 novembre 2018 è stato notificato un ordine di esibizione di documentazione amministrativa e contabile relativa alla gestione di alcuni centri di accoglienza emesso dal sostituto procuratore incaricato dell'indagine. Il successivo 5 dicembre la Prefettura, raccolti tutti gli atti richiesti, ha provveduto a consegnare la documentazione. Null'altro, ad oggi, è stato richiesto, notificato o acquisito personalmente dall'Arma dei Carabinieri presso questo ufficio che ha sempre assicurato totale collaborazione con le Autorità inquirenti e improntato la propria condotta alla massima trasparenza e lealtà istituzionale. Gli inquirenti in particolare hanno raccolto i documenti relativi ai pagamenti effettuati dalla Prefettura in favore di Ecofficina (ora Edeco) nell'anno 2016. Soldi entrati nelle casse di Simone Borile, gestore occulto della cooperativa, per mandare avanti l'accoglienza diffusa, il centro di Bagnoli di Sopra e l'ex caserma Prandina. Nell'inchiesta sono finiti indagati l'ex vice prefetto vicario Pasquale Aversa e l'ex vice prefetto Alessandro Sallusto ora in forze alla Prefettura di Bologna, insieme a Tiziana Quintario anche lei indagate ed ex funzionaria della Prefettura di Padova.
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