Frode, indagato manager di Etra

Mercoledì 13 Febbraio 2019
Frode, indagato manager di Etra
CITTADELLA
C'è un indagato nell'inchiesta sulle presunte irregolarità collegate allo smaltimento dei rifiuti nei comuni dell'Alta padovana. I finanzieri della compagnia di Cittadella hanno bussato ieri mattina alle porte della sede di Etra Spa per consegnare un invito a comparire ad Alessandro Masiero, manager della multiutility, addetto alla gestione del compattatore di Campodarsego. Il 46enne di Mirano dovrà essere interrogato alla presenza del suo difensore. É stato iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di frode in pubbliche forniture. Secondo l'accusa Masiero non avrebbe compiuto le opportune verifiche sulla corretta esecuzione delle procedure di smaltimento del rifiuto secco in almeno tre comuni dell'Alta.
IL SOSPETTO
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Sergio Dini, prende avvio dalle denunce di un paio di autotrasportatori che avrebbero segnalato alle Fiamme gialle, oltre che all'Ufficio anticorruzione di Etra, il mancato rispetto delle procedure contrattuali. Il sospetto, su cui si stanno compiendo accertamenti a 360°, è che sia stato manipolato il peso dei rifiuti con l'obiettivo di diversificare i quantitativi, e di conseguenza i costi e le tariffe a carico dei singoli comuni. Ciascun mezzo dovrebbe effettuare il servizio di raccolta delle immondizie in un solo comune e poi procedere allo smaltimento, previa schedatura e pesatura del rifiuto. Se un camion raccoglie il secco a Cittadella, prima di proseguire il suo servizio in altri comuni, deve procedere alla pesatura. Solo così si può sapere con certezza quanti chili di immondizia ha raccolto e attribuirli al comune di Cittadella. Se invece non viene pesato e continua la sua raccolta di rifiuti, ad esempio a Tombolo, non sarà più possibile attribuire con esattezza quanti chili di spazzatura sono stati raccolti a Cittadella e quanti a Tombolo. Pare che in più occasioni non si sia proceduto in questo modo. E che sia stato schedato e pesato in un'unica soluzione il rifiuto secco raccolto in più territori comunali. Un escamotage con cui sarebbe stato bypassato quanto previsto dai contratti di fornitura sottoscritti da Etra e dalle amministrazioni pubbliche che hanno affidato alla Spa il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Due le conseguenze pratiche di questo presunto inadempimento contrattuale: innanzitutto un beneficio economico per le casse comunali e per gli utenti dei comuni più popolosi, in termini di quantificazione della Tari, a scapito dei paesi di dimensioni più ridotte, in seconda battuta un risparmio di costi per Etra che potrebbe tradursi in un maggior premio di produzione per il dirigente responsabile del servizio di smaltimento.
LE INDAGINI
Tutte ipotesi investigative su cui i militari del capitano Giuseppe Taverna stanno lavorando, anche attraverso le deposizioni di alcuni dipendenti di Etra, sentiti in qualità di persone informate sui fatti, e l'accurata analisi dei documenti sequestrati prima di Natale nella sede di Camposampiero della multiutility. Si tratta delle schede in cui viene registrato il peso dei camion carichi di spazzatura, una volta che sono arrivati ai consorzi di riciclo o agli inceneritori.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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