Federalberghi: «La vera ripresa? Aspettiamo gli stranieri»

Mercoledì 16 Giugno 2021
Federalberghi: «La vera ripresa? Aspettiamo gli stranieri»
L'INTERVISTA
PADOVA Conosce il comparto termale come le proprie tasche ma ha uno sguardo proiettato sull'intera provincia. Parla con i numeri in mano e snocciola a menadito anche lo storico degli anni passati. Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Terme Abano Montegrotto e presidente dell'ente bilaterale turismo Padova Terme Euganee, è la persona giusta per tirare un primo bilancio del settore alberghiero dopo il ritorno in zona bianca.
Com'è la situazione alle terme?
«I 90 alberghi sono tutti aperti anche se ovviamente siamo ben distanti dai numeri pre-pandemia. Mediamente nel fine settimane siamo al 45-50% mentre durante la settimana siamo sotto. Poi certo, c'è anche chi riesce ad arrivare al 70%, magari puntando sulle piscine e su un'attività social molto dinamica, ma sono casi più rari. Movimento ce n'è, ma non vedo numeri entusiasmanti. Paradossalmente era andata meglio l'anno scorso, quando tra giugno e luglio c'era stata un'impennata di prenotazioni».
Cosa si aspetta dai prossimi mesi?
«Stanno arrivando richieste per agosto ma aspettiamo un mese per capire quale sarà l'andamento. Per ora mancano soprattutto i turisti stranieri».
Già, quanti sono?
«Negli anni scorsi accoglievamo il 55% di turisti italiani e il 45% di stranieri. Oggi gli italiani sono il 90%. Aspettiamo gli stranieri anche perché sono quelli che fanno una settimana intera: di certo chi viene dalla Germania non arriva qui per stare tre giorni. Per non parlare dei russi, un altro mercato molto importante che ora è bloccato e che contiamo di poter recuperare presto».
Chi altro manca?
«Gli anziani che venivano a farsi le cure e poi i grandi gruppi del turismo organizzato, che magari stavano addirittura due settimane».
In compenso state puntando sull'accoglienza dei turisti più giovani.
«Sì, speriamo che questa possa essere una clientela che diventi fidelizzata. Quando poi potremo integrare questi flussi con le cure termali e con i turisti stranieri, allora ci sarà la vera ripresa».
E in città com'è la situazione?
«La difficoltà di tornare a pieno ritmo è dettata da due fattori. Il primo è che tutte le città d'arte soffrono, basta guardare Venezia, Verona e Firenze. In genere si lavora tanto con gli stranieri extra-Unione Europea come russi, cinesi e giapponesi. Turisti che magari fanno due notti da una parte, due da un'altra e due da un'altra ancora. Ora questo mercato è totalmente ovattato, ma sono certo che ripartirà in modo solido».
Dal punto di vista delle limitazioni anti-Covid, invece, restano dei nodi?
«La situazione si sta normalizzando e l'eliminazione del coprifuoco ha dato una grande mano. Resta il nodo dei buffet sia a colazione che al ristorante. Prima i buffet erano self service, ora tutto deve essere servito oppure confezionato e sigillato monodose. Per le aziende con grandi numeri non è affatto facile. Lo abbiamo segnalato a Regione e governo ma il Cts resta intransigente. Speriamo la situazione si sblocchi presto».
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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