EMERGENZA SANITARIA
PADOVA Sale il contagio in provincia di Padova, tra lunedì

Mercoledì 23 Settembre 2020
EMERGENZA SANITARIA PADOVA Sale il contagio in provincia di Padova, tra lunedì
EMERGENZA SANITARIA
PADOVA Sale il contagio in provincia di Padova, tra lunedì e martedì sono stati individuati 29 nuovi casi di Covid-19. I positivi al tampone attualmente sono 360, se ne sono aggiunti 23 nelle ultime 24 ore. Preoccupa anche il dato sugli isolamenti domiciliari, che sale di 68 nel giro di una giornata, arrivando così a quota 958. Tra questi ci sono anche 266 viaggiatori e 457 contatti stretti di positivi al coronavirus. Solo nove persone in quarantena a casa mostrano i sintomi della malattia. I pazienti affetti da Covid ricoverati a Malattie infettive in Azienda ospedaliera sono 21. I casi più gravi, che necessitano di ventilazione assistita, sono quattro e si trovano nella Rianimazione centrale di via Giustiniani. Dopo i due casi di positività registrati nei giorni scorsi nelle scuole padovane, l'Ulss 6 si esprime per fare chiarezza sul ruolo dei referenti Covid. «Il Dipartimento di Prevenzione assume le determinazioni sul singolo caso e sulla specifica scuola spiega la dottoressa Ivana Simoncello - prendendo in esame la logistica e l'affidabilità dei percorsi, il rispetto della distanza interpersonale, l'adozione delle mascherine, l'utilizzo del gel, tutti quegli aspetti che possono fornire elementi utili al rispetto della normativa, per essere in grado di decidere, a ragion veduta, in merito all'interruzione o al prosieguo della didattica in presenza. Tutto questo avviene in collaborazione con i dirigenti scolastici e i referenti Covid di ogni singolo istituto, come previsto da norme vigenti». Il primo caso risale alla settimana scorsa, quando un alunno della elementare Giotto è risultato positivo al tampone dopo un po' di febbre. L'ultimo riguarda una studentessa di quinta del liceo Tito Livio, dove l'Ulss 6 non ha ritenuto necessario mettere in quarantena i compagni di classe. «Le decisioni vengono prese sottolinea Simoncello sulla base delle informazioni raccolte durante l'indagine epidemiologica e del confronto con il referente Covid presente in ogni scuola. Chiudere un polo didattico senza una precisa motivazione non è corretto, così come non è corretto prescrivere i tamponi senza un'adeguata motivazione».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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