Contributi alle imprese: errore involontario, rischio multa

Sabato 11 Luglio 2020
Contributi alle imprese: errore involontario, rischio multa
IL CASO
PADOVA Molte le aziende in difficoltà a causa del lockdown che hanno presentato la richiesta del contributo a fondo perduto previsto dal Governo per aiutare gli imprenditori che si sono trovati a dover sospendere l'attività provvedendo però alle spese correnti. Tra coloro che lo ha richiesto - e con una certa sorpresa ottenuto anche in tempi brevi - anche l'immobiliare Fratelli Sadocco Snc. Un versamento di duemila euro arrivato sul conto corrente che, purtroppo, si sta trasformando in un incubo per un errore formale fatto nel compilare la richiesta.
LA VICENDA
«A questo punto desideriamo solo di riuscire a parlare con qualcuno che ci dia delle risposte chiare sull'accaduto anche perché abbiamo sempre davanti lo spettro dell'eventuale multa - racconta Filippo Sadocco - Abbiamo presentato la domanda il 16 giugno scorso e anche abbastanza velocemente ci sono stati accreditati sul conto dell'azienda duemila euro di contributo a fondo perduto. Rivedendo la documentazione che avevamo inoltrato ci siamo accorti di aver invertito due cifre, ossia nella casella reddito aprile 2019 abbiamo scritto zero, mentre in quella aprile 2020 abbiamo riportato i 126mila e rotti euro percepiti invece l'anno prima. Una volta constatato l'errore, ci siamo subito attivati con l'Agenzia delle Entrate per segnalare l'accaduto anche in considerazione delle sanzioni previste in caso di accreditamento errato che non sono leggere». La sanzione che l'Agenzia delle Entrate può richiedere dopo in controlli entro otto anni dall'erogazione del contributo è pari al 200% della somma erogata. «A fronte dei duemila euro arrivati sul conto potrebbero chiederci la restituzione di seimila euro, e magari, come accade quasi sempre, con rivalutazioni e interessi - continua l'imprenditore - cosa che ci ha subito messi in allarme. Non sapendo cosa fare ci siamo subito rivolti al numero verde dell'Agenzia delle Entrate spiegando tutta la situazione. Ci ha risposto un consulente che in realtà non sapeva come potessimo comportarci. Alla fine ci ha detto di rivolgerci tramite lettera all'assistenza fiscale dell'Agenzia cosa che abbiamo prontamente fatto».
LA RINUNCIA
Anche questa strada però non ha portato alla soluzione del problema. «Abbiamo scritto proponendo di essere pronti a sottoscrivere la rinuncia ai duemila euro, secondo noi ricevuto indebitamente onde evitare problemi futuri, e poi a ripresentare tutta la documentazione corretta per ottenere il finanziamento - spiega Sadocco - L'unica risposta che abbiamo ottenuto è stata di non presentare rinuncia perchè avremmo perso la possibilità di richiedere nuovamente i fondi. Per risolvere il problema ci hanno detto di rivolgerci al consulente telefonico che ci aveva indicato l'ufficio assistenza fiscale. Nuova telefonata e nuovo rimpallo all'assistenza fiscale. A quel punto ci siamo sentiti presi in giro anche perché siamo stati noi a vedere lo sbaglio ma l'Agenzia delle Entrate è previsto faccia i propri controlli. Abbiamo incaricato anche il commercialista di sbrogliare la matassa ma nemmeno lui riesce a trovare un interlocutore. Abbiamo provato nuovamente a scrivere all'ufficio assistenza fiscale ma, per ora, non abbiamo ottenuto nessuna risposta».
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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