Contagi boom, a Schiavonia ora tamponi anche di notte

Sabato 24 Ottobre 2020
Contagi boom, a Schiavonia ora tamponi anche di notte
LA SITUAZIONE
PADOVA Raddoppiano i contagi e l'Ulss risponde raddoppiando il piano d'emergenza. Proprio mentre il bollettino quotidiano registra per la provincia di Padova 305 nuovi casi in un solo giorno (numeri aumentati del 106% rispetto a una settimana fa) l'azienda sanitaria annuncia il potenziamento dei centri-tamponi. Da lunedì saranno no-stop, 24 ore su 24. L'unico modo possibile per reggere un'ondata sempre più travolgente.
Lunedì scorso è stato aperto il nuovo centro-tamponi allo stadio Euganeo, ora ecco un nuovo intervento. Da dopodomani dalle 8 alle 20 i tamponi (rapidi o molecolari) verranno effettuati proprio all'Euganeo mentre dalle 20 alle 8 il servizio sarà garantito da un punto tamponi allestito all'ospedale di Schiavonia. Il sabato e la domenica dalle 8 alle 20 l'attività verrà svolta al Centro socio-sanitario Ai Colli mentre dalle 20 alle 8 sarà attivo sempre il punto tamponi a Schiavonia.
LE MODALITÁ
Si può fare il tampone se si è in possesso di impegnativa, se si è supplenti e operatori scolastici previa esibizione di documentazione attestante l'attività didattica, se viaggiatori di rientro da Paesi a rischio previa autocertificazione. «E' massimo l'impegno dell'Ulss 6 Euganea, da una parte per agevolare l'utenza e dall'altra per agire di prevenzione e diagnosi precoce che, in attesa di un vaccino dedicato, sono attualmente le uniche armi in nostro possesso per contrastare il diffondersi dell'epidemia - spiega la direttrice sanitaria Patrizia Benini - Estendendo il servizio tamponi h24, 7 giorni su 7, attuiamo tempestivamente le disposizioni della Regione e offriamo una risposta sanitaria per la quale mi sento di ringraziare vivamente i nostri operatori che, per far fronte all'emergenza, rispondono sempre presente, con professionalità e senso civico». Sarà necessario potenziare anche l'organico dedicato, al culmine di una settimana che ha dimostrato come ormai l'attuale organizzazione non riesca più a reggere numeri che ogni giorno sono più alti. Ieri, intanto, in 12 ore allo stadio sono stati fatti 1.130 tamponi.
GLI ULTIMI CASI
Oltre ai 305 nuovi casi di contagio il bollettino regionale evidenzia, per la provincia di Padova, 97 pazienti ricoverati di cui 19 in un letto della Terapia Intensiva: il dato continua a crescere in modo preoccupante. Gli attualmente positivi sono 199. Tra gli ultimi casi si registrano anche diversi operatori sanitari. Sono sei i positivi che lavorano nei Distretti dell'Ulss. «Abbiamo a casa tre persone del Punto unico accoglienza Distretto, due infermieri domiciliari e un infermiere del poliambulatorio - spiega il coordinatore Pietro Realdon - Tutti siamo stati tamponati e ritamponati e siamo tutti negativi e confermati negativi. Abbiamo fatto due sanificazioni. L'attività avviene in totale sicurezza. La medicina preventiva ci ha già fatto la scaletta dei tamponi da ripetere. In più ogni sera viene ripetuta la sanificazione». I casi di contagio sono quotidiani anche nelle scuole (Zanibon, Arcobaleno e Ruzza, tra le altre, negli ultimi giorni a Padova). A Este invece i dipendenti comunali positivi salgono a tre: tamponi per 100 lavoratori.
L'APPELLO
Il sindaco di Padova Giordani ieri ha rivolto un nuovo appello: «Tutti noi vorremo avere davanti mesi tranquilli e un Natale sereno. Dirvi che questa relativa serenità dipenderà da tutti noi è l'unica cosa di buon senso e sincera che oggi possiamo dirci. Anche a Padova la pandemia è tornata a farsi molto aggressiva e forse prima di quanto ci aspettassimo, i contagi salgono e la preoccupazione aumenta. (...) Non possiamo permetterci di lasciarci andare, è in ballo il futuro di Padova e ce lo giochiamo adesso. Gli esperti lo dicono con chiarezza, la diffusione del virus è legata in maniera diretta al numero di contatti che noi abbiamo, al numero di incontri che facciamo. Se tutti limitiamo al massimo queste occasioni allora i numeri caleranno. (...) Questo che faccio è un appello duro ma necessario per sperare di non arrivare a una nuova chiusura totale. Per un po di tempo dobbiamo incontrare molte meno persone sia nelle case che nelle occasioni pubbliche. Evitiamo qualsiasi viaggio, cerimonia o festa non necessaria. Cambiare per un tempo limitato le nostre abitudini di vita è la sfida a cui siamo chiamati ma è anche l'unico modo per tornare presto a quelle stesse abitudini. Grazie a tutti, resistiamo».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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