CONSUMO DI SUOLO
PADOVA Togliere cemento e aggiungere verde: è questo l'input

Domenica 18 Luglio 2021
CONSUMO DI SUOLO PADOVA Togliere cemento e aggiungere verde: è questo l'input
CONSUMO DI SUOLO
PADOVA Togliere cemento e aggiungere verde: è questo l'input che arriva da Palazzo Moroni, dopo la pubblicazione del rapporto Ispra, avvenuto in settimana, che evidenzia le problematiche legate al consumo di suolo in città. Le contromisure annunciate in Municipio, quindi, riguardano l'introduzione di paletti nell'applicazione del piano casa per gli ampliamenti, e nelle riqualificazioni dei capannoni, oltre allo stop al nuovo cemento. Sul tema, alla luce dei contenuti del documento sulla sostenibilità, è intervenuto ieri Andrea Ragona, titolare della delega all'Urbanistica che ha formulato una serie di riflessioni: «Noi - ha osservato - potremmo fare un Piano degli interventi a consumo di suolo pari a zero, ma vogliamo andare oltre. Il nostro compito nei prossimi mesi, quindi, sarà di riuscire a limitarlo il più possibile e pertanto dobbiamo trovare strumenti per impedire per esempio l'abuso del piano casa, e lo faremo attraverso le norme tecniche attuative che saranno molto rigide sul tema dell'impermeabilizzazione di suolo nel caso di ampliamenti di edifici esistenti, e porrà poi dei vincoli precisi sugli immobili di pregio del Novecento, per far sì che le architetture di valore non vengano abbattute per lasciar posto a ecomostri. E poi quando si andranno a riqualificare capannoni e strutture dismesse, dovrà obbligatoriamente essere aumentata la superficie permeabile».
I DATI
Il rapporto Ispra, quindi, ri-accende il dibattito su consumo di suolo e Piano degli interventi. «La vera sfida - aggiunge l'assessore - è deimpermeabilizzarlo. Secondo il sistema elaborato dalla Regione, tra il 2019 e il 2020 il consumo conteggiato in base alla legge è di circa 6 ettari e pertanto, se si continuasse con questa media ci vorrebbero circa 1300 anni per cancellare tutto il verde di Padova. Il rapporta Ispra, però, riporta un dato diverso: il consumo nel 2020 è stato di 11 ettari e di 25 nel 2019, sei volte tanto rispetto a quanto dice il governo veneto, che si basa su un metodo di conteggio diverso. E tra l'altro lo fa con moltissime deroghe». «Invece - aggiunge Ragona - l'Ispra fa calcoli reali, contando quanto misurato nel Piano degli Interventi, e quanto autorizzato in passato, come ad esempio per il Pua Margherita o per l'iper Rossetto, deroghe comprese, tra cui il piano casa».
Ragona, poi è entrato nel dettaglio. «Come dimostrano questi due anni gran parte del consumo avviene fuori dal Piano degli Interventi. Ed è qui che stiamo cercando di incidere: limitare il consumo di suolo non solo attraverso il Piano degli Interventi. Ogni ettaro è sacro, ma la sfida da vincere è sulla conversione dell'economia e dell'urbanistica, passando dall'espansione alla rigenerazione. Come? Creando meccanismi che funzionino, che possano essere presi ad esempi e utilizzati anche al di fuori del Piano, oltre che continuare a lavorare sul passato. Come abbiamo fatto sull'Iris, come stiamo facendo sul Milcovich e Basso Isonzo, come ci piacerebbe fare sullo Zantomio».
LE CONCLUSIONI
«Così facendo - ha concluso Ragona - avremmo davvero ottenuto un importante successo, altrimenti Padova resterà sempre maglia nera per consumo di suolo. Inoltre, senza cambiare il sistema, possiamo salvare un singolo ettaro, ma fra due anni in virtù di una variante tutto il lavoro fatto potrebbe venire cancellato. Invece, vogliamo mettere a punto un piano bello, ma anche efficace».
Nicoletta Cozza
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