Cepu, buco da 180 milioni per il re delle lauree facili

Martedì 9 Marzo 2021
L'INCHIESTA
ROMA Si spostava su un jet privato e dall'inizio degli anni Duemila avrebbe incassato oltre 10 milioni di euro dalle sue aziende. Soltanto per consulenze, che non trovano alcun riscontro, 8 milioni 677mila euro. La politica aziendale di Francesco Polidori, umbro, classe 48, il signor Cepu, fondatore di un impero nel campo della formazione universitaria e scolastica, era vincente e consisteva nel non pagare le tasse. Nessun tipo di tributo al fisco. Sin dalla creazione del gruppo. Ma i debiti rimanevano sempre indietro rispetto all'attività che, invece, andava avanti: i rami d'azienda produttivi venivano ceduti, mentre le società decotte fallivano, l'ultima creazione è stata una fiduciaria di diritto lussemburghese. E nelle casse dell'erario non arrivava nulla. È così che si è arrivati a un debito monstre di 180 milioni con il fisco. Da ieri Polidori, su richiesta del pm Antonio Clemente, è ai domiciliari, un suo collaboratore è stato interdetto per un anno dall'attività di impresa e altri quattro sono indagati. Gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Finanza, che hanno ricostruito la storia e le dinamiche di una galassia di società, hanno anche sequestrato beni per 28 milioni di euro, anche la sede di eCampus, società della galassia Cepu, in provincia di Como e le quote societarie di Studium ancora attiva. L'accusa è di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il gip sottolinea la spregiudicatezza di Polidori «Dominus e regista di tutte le operazioni fraudolente e gli atti distrattivi». Sarebbe lui l'ideatore, il coordinatore e, in alcuni, casi l'esecutore di quello che viene definito «un sistema comportamentale sistematicamente adottato e che potrebbe ulteriormente ripetersi».
IL GRUPPO
Il Centro europeo per la formazione universitaria è attivo da oltre trent'anni. Cepu offre la preparazione agli esami universitari e proposte formative e di assistenza allo studio disponibili in 120 centri. Il gruppo controlla attualmente anche gli atenei online E-Campus e Link Campus University ed anche la storica Scuola Radio Elettra di Torino, rilevata sempre nel 1995 dopo il fallimento. Una vasta galassia che comprende altri marchi come Grandi Scuole per il recupero di anni scolastici, Cepu Web, impegnato in master di informatica e per approfondire strategie di web marketing, Gloschool per le lingue, Cepu International sul versante della formazione all'estero, Accademia del volo Cepu per gli aspiranti piloti.
Un marchio che ha puntato tutto sull'immagine con sponsor d'eccezione. Al culmine della notorietà, negli anni 90, Bobo Vieri, Alessandro Del Piero, Valentino Rossi e perfino Antonio Di Pietro. A Sansepolcro il centro studi era ospitato nella palazzina del Borgo Palace Hotel, quattro stelle di proprietà dello stesso Polidori, che veniva utilizzato come quartier generale. E qui ogni anno veniva organizzato anche il Marcon day, con la partecipazioni di sportivi che si diplomavano con i percorsi promossi da Cepu. È qui che, nel marzo 98, nasce Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. L'ateneo online E-Campus, oggi ha il volto del calciatore Cristiano Ronaldo. Ma è all'inizio degli anni 2000 con il fallimento della Scil che, secondo gli inquirenti, Polidori mette in atto una strategia precisa «omettendo scientemente e sistematicamente il pagamento delle imposte dirette, delle ritenute previdenziali ai dipendenti e collaboratori e dell'Iva».
L'ORDINANZA
È il gip Ezio Damizia a spiegare il meccanismo che porta fino al Lussemburgo, sede della fiduciaria intestata a prestanome: «Attraverso nuove società sempre create ad hoc (quali meri contenitori giuridici riconducibili sempre al medesimo centro di interessi) per portare avanti e garantire continuità alla medesima gestione aziendale caratterizzata dai relativi marchi e licenze (tra cui evidentemente e soprattutto il noto e storico marchio Cepu) si realizza in modo continuativo un programma criminoso, in quanto si lascia la precedente società svuotandola di tutti gli asset produttivi, appesantita dall'ingente debito nei confronti dei creditori (in particolare dell'Erario).
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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