LA STORIA
VITTORIO VENETO La sua vita da papà, e da papà gay, l'ha

Lunedì 25 Gennaio 2021
LA STORIA VITTORIO VENETO La sua vita da papà, e da papà gay, l'ha
LA STORIA
VITTORIO VENETO La sua vita da papà, e da papà gay, l'ha raccontata via social, su Instagram, «con sincerità e senza filtri». E con i suoi quasi 39mila follower, Manuel Zardetto è riuscito a conquistare la fascia di Papà più bello d'Italia grazie ai migliaia di voti ottenuti alla 4. edizione del concorso online di Starpeoplenews.it. Il 34enne vittoriese, ormai trapiantato a Milano, si è imposto su tutti i concorrenti per aver mostrato con semplicità e naturalezza, con foto e piccoli video, il suo specialissimo rapporto con la piccola Mia, di 7 anni. «Chi mi ha votato sa che sono un papà omosessuale - spiega Manuel, nato ad Asuncion in Paraguay e cresciuto a Vittorio Veneto dopo essere stato adottato - Ho vinto la fascia dopo aver ottenuto diverse migliaia di voti. Il concorso si è svolto interamente attraverso i social. E sul mio profilo Instagram è tutto alla luce del sole: il mio legame con Mia e la nostra complicità, il rapporto con il mio compagno Francesco, la nostra vita. Chi mi ha concesso la propria preferenza, l'ha fatto con la consapevolezza che sono un papà omosessuale».
IL RAPPORTO
Maturità classica alle spalle e laurea in Scienze della Comunicazione a Trieste, Manuel vive oggi a Milano col compagno, che «lavora nel mondo dell'equitazione, è cavaliere istruttore. L'ho seguito in questo mondo e mi sono appassionato», e con la figlia, nata con l'inseminazione artificiale. «Mia trascorre gran parte della settimana con me e il resto del tempo con la mamma, che si è trasferita a Milano a sua volta - spiega Zardetto - È una mia carissima amica, single. E molto riservata. Entrambi avevamo desiderio di diventare genitori e così è maturata l'idea di mettere al mondo un figlio».
IL MESSAGGIO
La vittoria del concorso, per Manuel, aiuta «a far riflettere sul concetto di famiglia, che non necessariamente è quella tradizionale. Nessuno può più ignorare il fatto che in Italia ci siano tantissimi genitori gay. Essere padre è un'esperienza bellissima, complessa e intensa. Dopo aver vinto il concorso, mi hanno scritto molti papà confidandomi la loro omossessualità e l'incapacità di parlarne con le loro mogli. Credo che emozioni così forti come diventare genitori non andrebbero mai negate in base all'orientamento sessuale». E poi, l'importante «è l'amore: questo il punto di partenza che è uguale per tutti, che tu sia coppia etero o coppia gay. Io sono stato adottato, a me bastava una persona che mi volesse bene e mi portasse via dall'istituto. L'unica cosa che conta è l'amore, a prescindere da chi mette al mondo chi. Criticare la sessualità delle persone non ha senso. Significa dire che la famiglia è solo una cosa. E io che sono orfano? Che vuol dire?»
LA BIMBA
Mia, nel frattempo «cresce serena, fa la prima elementare e sta benone. Sa di me, adora Francesco, per lei tutto è stato chiaro sin dall'inizio: i suoi genitori sono sempre stati separati, quindi tutto è sempre stato molto naturale e fluido. Vive con me e con sua madre, senza calendari fissi. E ha persone che la amano immensamente». Il papà più bello d'Italia, nonostante le foto da modello postate sul suo profilo, non ha nessuna intenzione di mettersi a sfilare: «Non ho mai fatto il modello e non intendo cominciare adesso: non ho mai voluto mettermi dall'altra parte, non lo sento mio. E poi ormai, a 34 anni, si è vecchietti per quel mestiere. Continuerò a occuparmi di cavalli e a prendermi cura di mia figlia e del mio compagno. Però la vittoria in questo concorso spero mi dia l'occasione di far riflettere su quanto si sia ormai allargato il concetto di famiglia. Ma attenzione, non rappresento nessuno: io, da papà, rispondo a me stesso e a mia figlia».
Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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