LA STORIA
UDINE Missione compiuta. In città, in una giornata fosca e brumosa

Martedì 25 Settembre 2018
LA STORIA
UDINE Missione compiuta. In città, in una giornata fosca e brumosa al punto giusto per dare quel tocco di spleen che dai tempi della Bohème, fa rima con l'arte, si è compiuto il primo, pacifico, «assalto» dei poeti di strada. Trecento volantini distribuiti ai passanti o imbucati nelle cassette delle lettere domenica, fra via Vittorio Veneto, via Aquileia, piazza XX Settembre e altre vie del cuore cittadino. Un altro centinaio ieri, ma con il sole, sotto un cielo che sembrava lavato, nelle vie dello struscio in centro, dalla Loggia del Lionello a via Mercatovecchio, fino a palazzo Antonini, sede dell'ateneo, per incontrare gli studenti universitari. E oggi, quando Mathias Pds si farà aiutare dall'amico Enrico, il terzo round, stavolta davanti alle scuole, per intercettare i loro colleghi più piccoli. In tutti i volantini, versi in regalo, per strappare un sorriso, uno sguardo, una riflessione a margine e riportare la poesia al centro dell'attenzione delle persone comuni, facendola uscire dai libri stampati e dalle biblioteche polverose. E se questo giro il volantinaggio è avvenuto in contemporanea con Roma, già per il futuro è pronto un nuovo piano artisticamente sovversivo: aggiungere nuovi poeti e nuove città, facendo diventare i volantini dei piccoli pamphlet. Ma andiamo con ordine.
Dietro «l'incursione poetica» (conio degli autori) che voleva risvegliare le emozioni degli udinesi, ci sono Mathias Pds, bidello precario e poeta anonimo per scelta militante, il suo collega udinese del quartiere di via Riccardo Simone Mestroni e, a Roma, Simone D'Agostini del Movimento poeti d'azione della capitale. O meglio, con il nome che si sono dati, Militanza artistica. «Domenica, abbiamo volantinato di sera - spiega Mathias Pds -. Abbiamo distribuito quasi 300 volantini, con le poesie mie, di Simone e di Alessandro. Abbiamo preferito consegnare i nostri versi alle donne, perché sappiamo che la poesia piace più a loro che agli uomini, che hanno altri interessi, anche se non si può generalizzare. E credo che il pubblico femminile abbia apprezzato. In via Vittorio Veneto, davanti alla libreria, una signora si è fermata a parlare con noi e ci ha fatto molte domande sull'iniziativa. Sembrava interessata». Ma la «grande vittoria» del poeta che si fa ritrarre solo con una maschera veneziana sul volto è un'altra: «Dopo aver consegnato le poesie, guardavo sempre cosa faceva la gente quando mi giravo, se ripiegavano il volantino o leggevano il testo. E quasi tutti lo leggevano. Non ho visto nessuno cestinarlo. La mia vittoria».
Ieri, è andata ancora meglio. Con l'hasthtag la poesia del giorno, Mathias ha regalato ai passanti le meditazioni di una pedina, Andrea e intrecci di parole dedicati all'amore e all'arte. Con un mantra per chi vuole fare della poesia di strada una vivacissima sorella della street art: «I muri - scrive Mathias - sono libri aperti, le strade rotoli - senza fine - di pergamena. Amen. I muri sono libri aperti, sfogliali, leggi la tua città». «Ho riscontrato molto interesse, anche più di ieri. Ho regalato anche qualche mio libro. In Università ho incontrato tanti ragazzi. Domani (oggi ndr) andremo davanti alle scuole». L'obiettivo dichiarato è quello di «promuovere la poesia» grazie a nuove strade non ancora battute. Dopo i sassi per denunciare l'abbandono degli animali domestici e i ciottoli con messaggi per protestare contro la logica imperante del mondo editoriale, nel futuro la poesia tornerà ad invadere, sempre pacificamente, le strade udinesi. «Pensavamo - spiega l'anonimo poeta udinese - di ampliare la rete, rifacendo il volantinaggio a cadenza mensile. Siamo già in contatto con altre città, come Torino. Vorremmo chiamare altri poeti bravi e farlo in contemporanea in tanti centri urbani oltre a Udine e Roma».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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