LA SCELTA
UDINE La ex renzianissima Dem Isabella De Monte, già sindaco di

Venerdì 22 Novembre 2019
LA SCELTA UDINE La ex renzianissima Dem Isabella De Monte, già sindaco di
LA SCELTA
UDINE La ex renzianissima Dem Isabella De Monte, già sindaco di Pontebba, senatrice e parlamentare Ue, ha sciolto le sue riserve e ieri ha detto definitivamente addio al Pd scegliendo però Carlo Calenda e il suo «Azione», piuttosto che l'«Italia Viva» dell'ex segretario dei Democratici Matteo Renzi. L'affiatamento con Calenda è già tale che egli l'ha indicata quale punto di riferimento del neo partito per il Friuli Venezia Giulia e voce importante a Nordest, tanto da volerla ieri accanto a sé a Roma alla presentazione ufficiale della nuova forza politica. Un partito che sta pensando al proprio futuro con la prospettiva «di una maratona» e non «dei cento metri». Come dire, in sostanza, che spera in elezioni politiche non dietro l'angolo, per potersi strutturare e smuovere «quell'astensionismo» che sta cercando «qualcuno che guidi il Paese in forma diversa», spiega De Monte, di ritorno in Friuli da Roma. «Non sono stanca di ricominciare da capo, anche se ci sarebbero state strade più facili», spiega l'ex parlamentare che forse a sorpresa non ha seguito il leader di cui è stata convinta sostenitrice per lungo tempo. «Ho avuto modo di conoscere Calenda durante la campagna per le elezioni europee che abbiamo fatto insieme a Nordest spiega e l'ho apprezzato come persona, prima ancora che come politico». De Monte, infatti, la scorsa primavera ha tentato la riconferma a Bruxelles, ma le ben 42mila preferenze ricevute non le sono bastate per seguire il capolista, Calenda appunto, in Europa. Lui poi se n'è andato dal Pd, quando il partito ha deciso di accettare la formazione di un Governo con i 5 Stelle, ma non è a quel punto che De Monte ha reagito. I riflettori su di lei si sono accesi a Settembre, quando ad andarsene dal Pd è stato Renzi, perché, dopo tutte le partecipazioni alla Leopolda, avrebbe potuto essere tra i seguaci. Allora, rispose, di sentirsi «sospesa» e di star meditando il da farsi. Ora il nuovo approdo. Di «Azione» apprezza «la coerenza e il coraggio» e del suo fondatore «l'idea di riportare serietà e competenze nelle istituzioni. Ho fatto compagna elettorale per le politiche nel 2018 e per le Europee nel 2019 e ho ben chiare le domande che ci facevano le persone spiega -. Se si è creduto che soggetti senza nessuna esperienza potessero cambiare radicalmente le cose, oggi la domanda è diversa». È, però, soprattutto «la distanza dal M5S» a convincerla pienamente. «Del Pd di Zingaretti non ho condiviso l'idea di avviare un'esperienza di governo con i pentastellati, da cui ci divide tutto. L'ho sperimentato anche in Europa: su temi cardine, dalla Tav al copyright, abbiamo votato sempre in maniera opposta». Archiviato, poi, anche il renzismo, perché «quella di Renzi è stata una mossa azzardata, con l'obiettivo primo di farsi un suo partito con un approccio troppo spregiudicato». E il rapporto con il Pd Fvg? «Le critiche che muovo sono soprattutto al partito nazionale precisa De Monte -. Con il Pd Fvg, un partito a cui ho dato e da cui ho ricevuto, spero di continuare ad avere un buon rapporto». Per ora, assicura, non ha sentore di defezioni, anche se spera in qualche trasbordo. Tuttavia, precisa, «non mi piace il fuoco amico, tanto meno in una regione piccola come la nostra, in cui occorre unirsi per affrontare i problemi». L'auspicio, perciò, è che «Azione contribuisca ad ampliare gli elettori del Centrosinistra, poiché quella dovrà essere la coalizione, in modo da riportarlo alla guida della Regione». Il congresso del nuovo partito è previsto per il 2020 e Calenda ha già assicurato che, pur in un percorso da maratona, se i numeri non saranno dalla loro parte, non parteciperanno ad elezioni politiche.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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