Bond Carraro per 180 milioni, nuove risorse per lo sviluppo

Venerdì 19 Gennaio 2018
Bond Carraro per 180 milioni, nuove risorse per lo sviluppo
INDUSTRIA
VENEZIA Il gruppo Carraro ritorna sul mercato: deliberata l'emissione di un prestito obbligazionario fino a 180 milioni. Bond al 3% minimo d'interesse che serviranno, parola del presidente Enrico Carraro, «all'ottimizzazione della struttura finanziaria e alla diminuzione del peso delle banche per supportare ulteriormente i piani di sviluppo nonché di accelerare i programmi di Ricerca e sviluppo già avviati. Il 2017 si è chiuso in maniera positiva con un aumento del fatturato intorno ai 600 milioni e la crescita della redditività, guardiamo con ottimismo ai primi sei mesi del 2018».
RISTRUTTURAZIONE ALLE SPALLE
Il gruppo (+ 0,71% ieri in Borsa) l'anno scorso ha concluso una profonda ristrutturazione che l'ha portato alla cessione di alcune partecipazioni non centrali per le sue attività che ruotano attorno ai sistemi di trasmissioni e componenti e alla produzione di trattori specializzati con la divisione Agritalia. L'emissione obbligazionaria (di tipo senior unsecured) della Carraro International sarà per un minimo di 50 milioni a un massimo di 180 con scadenza nel 2025. Il tasso di interesse sarà fisso e verrà fissato nell'imminenza dell'avvio dell'operazione e comunque non sarà inferiore al 3% su base annua. Prevista la facoltà di rimborsare il prestito obbligazionario a partire dal 2021 e la quotazione delle obbligazioni.
«Abbiamo lasciato alle spalle uno dei periodi più difficili nella storia del nostro gruppo e ora guardiamo al futuro con rinnovata energia - commenta Carraro - il mercato sta rispondendo bene, confermiamo le previsioni del piano triennale annunciato in settembre». E quindi è il momento di alzare l'asticella. «Spostare il peso dell'indebitamento dalle banche agli obbligazionisti ci rende più flessibili - spiega il presidente - ma non abbassa il costo del credito: avevamo già dato una bella sforbiciata all'indebitamento, passato da quasi 300 milioni a una posizione finanziaria netta sotto i 150 milioni». Carraro non pone limiti all'interesse del mercato: «È un momento favorevole, vediamo cosa riusciamo a portare a casa. I bond sono indirizzati anche ai risparmiatori retail ma soprattutto a fondi pensioni e istituzionali». Ottimismo sul 2018: «Gli ordini dei nostri clienti sono buoni e siamo assolutamente in linea col budget: ci sono aree particolarmente positive come l'India, il Sud America sta riprendendo, generalmente va bene anche l'Europa».
IL BOOM IN BORSA
L'alleanza con la famiglia di imprenditori italo brasiliani Arduini procede a gonfie vele. Grazie anche al boom delle azioni in Borsa (+ 208% a un anno) in sei mesi hanno moltiplicato il valore del loro investimento da 20 milioni per acquisire il 20% del capitale della finanziaria Finaid a capo del gruppo padovano sempre saldamente in mano alla famiglia Carraro che ha il 45% della holding: «È un partner non operativo che controlla poco più del 20% del capitale, hanno un consigliere d'amministrazione. Hanno sposato il nostro progetto e investito in un gruppo che era molto sottovalutato dal mercato». E che in Italia ha chiuso la fase di rilancio: «Stiamo risolvendo gli ultimi problemi a Poggiofiorito (Chieti), dove il sito industriale verrà riconvertito a centro logistico per la distribuzione dei ricambi - spiega il presidente -. Gli stabilimenti in Italia stanno girando a pieno regime. E all'estero stiamo bene così: abbiamo siglato nel giugno scorso un'importante joint venture in Cina con il gruppo Shandong Juming e in futuro potremo ampliare il sito produttivo in Brasile».
La rotta è tracciata e passa dal bilanciamento della presenza all'interno delle aree geografiche emergenti: India, Cina, Sud America, Turchia, Russia. E dallo studio di soluzioni sempre più ibride ed elettriche. L'obiettivo al 2021 è chiaro: 670 milioni di fatturato, lontano dai record del 2008 (973 milioni) ma anche dal picco negativo dell'anno dopo (487 milioni). Con margine lordo a 75 milioni. Una crescita decisa ma senza strappi. Da chi conosce il valore della terra.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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