Vaia, «50 opere per la sicurezza»

Sabato 31 Ottobre 2020
LA RICOSTRUZIONE
BELLUNO Vaia, due anni dopo: una cinquantina gli interventi di ripristino avviati dalla Provincia, per oltre 7 milioni di euro. Il presidente Roberto Padrin: «La messa in sicurezza è fondamentale per la montagna».
IL BILANCIO
È Palazzo dei Rettori con una nota diffusa ieri a spiegare nel dettaglio i 50 interventi post Vaia messi in campo dalla Provincia, direttamente o indirettamente connessi agli eventi meteo dell'ottobre 2018 quando si alzò un grande vento e quando continuò a piovere così tanto che il Piave ruppe gli argini. «Somme urgenze per ripristini immediati, ma anche progetti più vasti - si spiega nel comunicato stampa -. Senza contare le operazioni rese necessarie dagli ulteriori episodi di maltempo (tra novembre 2019 e agosto 2020) che hanno aggravato i danni provocati da Vaia. Tra il 2019 e il 2020 sono stati investiti oltre 7 milioni di euro. Mentre restano da portare avanti altri dieci progetti per 6,8 milioni di euro (attualmente non ancora finanziati)».
IN PRIMA LINEA
«Gli eventi meteo di quel fine ottobre 2018 hanno messo a dura prova il territorio. La risposta della macchina provinciale è stata rapida, nonostante la carenza di personale - commenta il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo, Massimo Bortoluzzi, che in quei giorni era in prima linea -. In tutti i casi in cui siamo intervenuti - su viabilità di accesso ad abitazioni o su paesi, frazioni e centri abitati - abbiamo cercato di lavorare per garantire non solo il ripristino dei danni, ma anche una messa in sicurezza che renda vivibili le cosiddette terre alte. La montagna ha bisogno di questo. Abbiamo lavorato in sinergia con gli altri soggetti attivi per il ripristino, dalla struttura commissariale ai Comuni, in modo da integrare il più possibile gli interventi. Ricordo inoltre che all'indomani della tempesta la Provincia ha varato immediatamente una variazione di bilancio per 1,5 milioni di euro da mettere a disposizione delle prime opere edili. E a distanza di qualche settimana, a fine novembre, ha messo a disposizione delle Unioni Montane altri 4 milioni di euro». «La Provincia si è confermata ente erogatore di servizi per il territorio, a disposizione dei Comuni - conclude il presidente, Roberto Padrin -. A due anni dalla tempesta Vaia molto è stato fatto anche grazie alle risorse statali arrivate tramite il commissario Zaia, e molto rimane da fare, nella convinzione che la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio è fondamentale per la montagna e la gente che vi abita».
LA MAPPA
La lista dei lavori eseguiti è molto lunga e va da interventi di consolidamento di frane piuttosto che di colate su scarpate, messe in sicurezza di versanti, drenaggi e recapiti di acque meteoriche, ripristino di versanti. Le amministrazioni comunali che sono state destinatarie di maggiori risorse economiche sono quelle dell'Agordino, che come è noto è la vallata che ha avuto più incidenza del ciclone Vaia: ad Agordo sono spettati 325mila euro per mettere al sicuro l'abitato di Bries, a Canale d'Agordo più tranches, una di 230mila euro per mettere in sicurezza la località La Mora, 330mila euro per rimuovere materiale franoso a Carfon e sempre per questa località sono stati destinati altri 270mila euro per il consolidamento di un versante e per un'opera di difesa. A Livinallongo Col di Lana 250mila euro per la sistemazione del tratto viario in corrispondenza del Ru Daghè. A San Tomaso Agordino oltre 261mila euro per la messa in sicurezza della frana di Avoscan, mentre 650mila euro sono arrivati a Rocca Pietore per opere volte a scongiurare il pericolo valanghe a Livinel. Poi tante altre risorse alle altre zone della provincia come i 452 mila euro anche a Calalzo di Cadore per ripristinare la strada di accesso all'abitato di Rizzios.
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci