STRADE DEL FUTURO
BELLUNO Treno, autostrada, collegamenti a Nord e a Sud: il

Domenica 21 Luglio 2019
STRADE DEL FUTURO BELLUNO Treno, autostrada, collegamenti a Nord e a Sud: il
STRADE DEL FUTURO
BELLUNO Treno, autostrada, collegamenti a Nord e a Sud: il Bellunese non può fare lo schizzinoso. La carenza infrastrutturale della provincia dolomitica è sotto gli occhi di tutti. Come è palese il mal di montagna che sta facendo crollare i dati demografici. Per cui, servono opere, sommate a una visione strategica. Quella del Piano Regionale dei Trasporti, presentato venerdì a Villa Patt dall'assessore De Berti. Ma anche quella che il territorio dovrà darsi in tempi rapidi. La Provincia lo sa bene. Tanto che il presidente Roberto Padrin ha deciso di convocare tutti i sindaci entro Ferragosto, per produrre un documento unitario da inviare alla Regione. «Il Piano Regionale sarà il contenitore e lo strumento da cui partire per definire le strategie del futuro - dice l'inquilino principale di Palazzo Piloni -. Proprio per questo vogliamo inserire le nostre esigenze, sotto forma di osservazioni. Non si tratta di una lista della spesa, come qualcuno l'ha definita, ma di una visione strategica per area, una proposta fattibile da qui a 10-15 anni per migliorare la nostra qualità della vita».
TRENO
La prima infrastruttura che viene in mente al presidente Padrin corre sui binari. Ma il treno non è alternativo all'autostrada: semmai, è complementare, perché i due vettori hanno sistemi differenti e muovono flussi diversi. «L'elettrificazione della ferrovia è sicuramente fondamentale per evitare l'isolamento di Belluno rispetto al resto del sistema ferroviario - dice il presidente della Provincia -. Grazie alla Regione avremo il risultato completo in tempi sostenibili, visto che per il 2021 sarà pronto tutto l'anello basso (Feltre-Belluno-Ponte nelle Alpi, ndr). Per quanto riguarda lo sviluppo futuro, dobbiamo valutare la fattibilità dell'elettrificazione fino a Calalzo e la realizzazione della Feltre-Primolano, che ci permetterebbe di essere uno dei crocevia tra Venezia e Trento. Ho già parlato con il presidente Fugatti (della Provincia autonoma di Trento, ndr) e mi ha assicurato il suo parere favorevole». L'altro capitolo ferroviario riguarda il Treno delle Dolomiti; un grande sogno, dai tempi lunghissimi e dai rischi elevati: se dovesse essere completata prima la tratta tra Cortina e Dobbiaco, chi assicura il Bellunese che la ferrovia non diventerebbe un facile sistema per togliere turisti dalla perla per portarli in Alto Adige?
AUTOSTRADA E DINTORNI
Ecco allora che è meglio pensare anche all'autostrada. «Lo sbocco a Nord è fondamentale - continua Padrin -. Sia per una ferrovia merci sia per un'autostrada, che sarebbe utilissima per evitare l'isolamento delle zone più settentrionali della provincia. Ovviamente, dovremo ricercare le modalità più sostenibili e più compatibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico». Oltre all'autostrada, Padrin pensa anche a collegare il Feltrino con la futura Pedemontana, «che sarà un'arteria viaria strategica nell'ambito regionale, nel cui contesto potremmo inserire anche la famosa Cadola-Mas». E guarda con fiducia ai lavori Anas sull'Alemagna. «Purtroppo la burocrazia eccessiva ha rallentato un percorso iniziato nel 2016 e che oggi vede come unico intervento concreto lavori di piccole entità e messe in sicurezza. Le grandi opere non sono ancora partite, ma il presidente di Anas ci ha assicurato che le varianti di Valle e Tai saranno completate entro il 2023. Sarà un intervento fondamentale per rendere molto più scorrevole la viabilità di montagna». Tutti questi temi saranno condensati in un documento che Padrin si augura quanto più unitario possibile. Il documento sarà spedito alla Regione come osservazioni al Piano Trasporti.
Damiano Tormen
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