Scale vietate ai cani: altra tegola sul Comune

Martedì 24 Agosto 2021
Scale vietate ai cani: altra tegola sul Comune
IL CASO
BELLUNO Anche il Tribunale di Bolzano a favore dei ciechi e dei loro cani. La battaglia del gruppo di non vedenti per vedersi riconosciuta la possibilità di salire con la propria guida a quattro zampe sulla scala mobile di Belluno prosegue e mette a segno un'altra vittoria. Anche il Tribunale di Bolzano si è allineato alle precedenti sentenze esprimendosi a favore di Ilaria Frenez, una componente del gruppo residente proprio a Bolzano.
I FATTI
L'episodio risale al 9 maggio 2015 quando, nell'atto di salire la scala mobile dopo aver parcheggiato a Lambioi, i componenti del gruppo si sono visti negare la possibilità di raggiungere la parte alta della città utilizzando l'impianto di risalita (perché per la pendenza tale è considerato) accompagnati dai loro cani. II regolamento di Bellunum per l'utilizzo delle scale mobili, infatti, impedisce la presenza di animali, per questioni di sicurezza. Ma i non vedenti non ci stanno, leggono il divieto come un abuso lesivo della dignità e della libertà personale e da 6 anni si battono perché il Comune capoluogo dia loro ragione, facendo un passo indietro.
LA BATTAGLIA
Il gruppo di disabili ha quindi promosso un'azione civile nei confronti dell'amministrazione e della società di gestione secondo quanto disposto dalla legge 67/2006 che fornisce uno strumento di tutela e di difesa giudiziaria alle persone con disabilità da ogni forma di discriminazione consumata a loro danno, proprio in ragione della loro disabilità. Il procedimento era partito da Belluno sull'intero caso, dove la sentenza accolse le ragioni dei disabili. In secondo grado la Corte d'Appello di Venezia confermò la sentenza, ma per il risarcimento danni dichiarò la competenza territoriale dei giudici trevigiani e bolzanini relativamente ai componenti del gruppo di fuori provincia. Da allora tutte le sentenze di primo grado sono state sulla stessa linea: a Treviso e ora Bolzano. Hanno accolto il ricorso proposto, rilevando la matrice discriminatoria nei fatti accaduti nei confronti e in danno dei disabili e conseguentemente condannando l'amministrazione e la società in house providing al risarcimento del danno morale patito. In particolare, anche il Tribunale di Bolzano, sulla scorta delle precedenti pronunce, ha ritenuto discriminatori nei confronti di Ilaria Frenez, persona affetta da disabilità visiva, i fatti accaduti quel 9 maggio e ha condannato di conseguenza il Comune di Belluno e Bellunum, alla quale è affidata la gestione dell'impianto, al risarcimento del danno morale e al pagamento integrale delle spese processuali.
IL COMUNE
Palazzo Rosso ha sempre respinto le accuse sostenendo come il divieto di utilizzo da parte degli animali fosse giustificato dalla particolare pendenza della scala, assimilabile per questo ad un impianto di risalita e perciò pericolosa per gli animali. Tanto che ha fatto anche ricorso in Cassazione, impugnando la condanna di secondo grado. Inoltre, per favorire le persone disabili il Comune ha da anni messo a disposizione la possibilità di parcheggiare anche fuori dagli stalli, in modo del tutto gratuito e proprio per sopperire all'impossibilità di accesso all'impianto. Tutte iniziative però che, secondo le persone coinvolte nella vicenda, inciampano davanti alla legge. «Non si considera come sia attualmente in vigore la legge 37/74 che consente, tra l'altro, ai cani guida di accedere ad ogni mezzo di trasporto, senza alcuna limitazione», dice Blindsight project, l'organizzazione di volontariato che si occupa delle disabilità sensoriali.
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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