Ragazzi lungo l'Alta via 1 alla scoperta della natura

Lunedì 16 Luglio 2018
MONTAGNA
BELLUNO Dolomiti negli occhi, Dolomiti nel cuore. Scolpite nel ricordo dei ragazzi del Cai, che nei giorni scorsi hanno potuto ammirare alcuni degli scorci più belli delle rocce di Dolomia. Tutto grazie all'organizzazione del Cai Conegliano, che ha portato 68 ragazzi di sei sezioni venete, friulane e giuliane alla scoperta dell'Alta Via numero 1. Hanno partecipato i ragazzi di Monfalcone, di Vittorio Veneto, di Pieve di Soligo, di Thiene e di Belluno. Un modo semplice per far conoscere e vivere la montagna. E anche per alimentare lo spirito alpinista.
IL PERCORSO
L'allegro e vociante serpentone di ragazzi e accompagnatori di Alpinismo Giovanile ci ha impiegato due giorni per completare il tragitto dell'Alta Via numero 1. Affascinante soprattutto la traversata di 16 chilometri dal Passo Duran a Piani di Pezzé. «È stata una festa ricca di momenti di condivisione, di formazione, di sana fatica fisica e di soddisfazioni - dicono gli organizzatori -. Il tutto, tra le maestose vette della Moiazza e del Civetta, ricche di torri e di cuspidi svettanti nel cielo terso». L'escursione intersezionale della Sezione di Conegliano, ha visto la partecipazione dei gruppi di Monfalcone, Vittorio Veneto e Pieve di Soligo, di Thiene e di Belluno. La traversata ha toccato i rifugi Carestiato del Cai di Agordo, Vazzoler del Cai di Conegliano dove il gruppone ha passato la nottata; e ancora il Tissi del Cai di Belluno e il Coldai del Cai di Venezia. I ragazzi si sono soffermati in osservazioni naturalistiche anche attraverso la visita guidata al Giardino Alpino Antonio Segni al Rifugio Vazzoler. «C'è stato modo di poter toccare con mano la geologia del luogo, tra i blocchi di Dolomia Principale sotto la Torre Venezia, osservando qualche esemplare di megalodon - continuano gli organizzatori -. Una zona decisamente ricca di storia geologica pensando anche ai recenti ritrovamenti di pesci fossili del Monte Pelsa».
IN AGORDINO
I ragazzi hanno potuto dare uno sguardo affascinato alla maestosa parete nordovest del Monte Civetta, dove sono state scritte alcune delle pagine più belle dell'alpinismo dolomitico, con un ricordo di Marco Anghileri che qui fece la prima solitaria invernale della mitica via Solleder. «Come non dimenticare poi lo sguardo un po' intimorito dei ragazzi dall'appicco del Col Rean verso Alleghe, con il suo lago turchino, ben 1.300 metri più in basso - concludono dal team organizzatore -. Un turbinio di ricordi oramai, di amicizia e di allegro stare assieme in mezzo alle crode dolomitiche».
D.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci