Prosecco messo sul mercato come spumante docg ma in realtà prodotto aggiungendo

sabato 3 ottobre 2015
Prosecco messo sul mercato come spumante docg ma in realtà prodotto aggiungendo anche uve di vitigni di qualità inferiore. A finire nel mirino dei carabinieri dei Nas sono decine di cantine tra le province di Treviso, Belluno e Venezia. Complessivamente sono stati sequestrati dai militari alcuni milioni di litri di vino, ora destinato ad essere declassato (e quindi messo in vendita a un prezzo di mercato inferiore) o distrutto, con multe per i produttori per decine di migliaia di euro.
Una delle aree maggiormente passate al setaccio dai Nas, tra le centinaia di ispezioni effettuate nel corso dell'ultimo mese, è stata la provincia di Treviso ed in particolare Valdobbiadene e l'intera zona del prosecco Docg. L'indagine riguarda principalmente la produzione del 2014, certamente una delle annate peggiori per i produttori. A far scattare i sigilli al vino, durante le ispezioni, sono state alcune anomalie nei registri delle bolle di carico e scarico delle cantine. Dall'analisi della documentazione da parte degli ispettori è emerso che alcuni imprenditori avrebbero messo sul mercato come docg del vino che era stato però prodotto utilizzando anche uve di altri vitigni di livello e qualità nettamente inferiore. Molti carichi di uva, non provenienti dai vigneti dell'area docg, non sarebbero stati registrati né dalla cantina di turno né dal venditore.
Insomma litri e litri di ottimo prosecco dovrà essere distrutto o rimesso sul mercato solo declassandolo, con guadagni nettamente inferiori per i produttori. Ma su questo versante le indagini e gli accertamenti dei militari proseguono. È infatti ancora prematuro stilare un bilancio definitivo dell'operazione del nucleo Nas: a Valdobbiadene sarebbero stati controllate tutte le aziende con produzioni superiori al 10mila colli. Un'analisi attenta e certosina quella dei militari. Passata al setaccio, ma senza esiti di irregolarità perché tutto si è rivelato a posto, anche una delle cantine più note della zona, Col Vetoraz. «Sono quasi dieci giorni che mi stanno ribaltando la cantina -spiega l'imprenditore Paolo De Bortoli, titolare dell'azienda- hanno controllato tutto: dalla bolle ai pavimenti. Mi hanno detto che quest'anno l'ordine è controllare il Prosecco. E così hanno fatto: tutte le cantine che hanno uno stoccaggio superiore a 10mila ettolitri hanno ricevuto la visita. Per noi il problema non sussiste: non ho preso la multa. Non ho vino sequestrato e loro sono stati molto educati e preparati. Hanno preso le cantine più rappresentative del territorio. Conoscevano già l'entità della cantina. È stato un controllo doveroso con cognizione di causa».
L'intera operazione del nucleo antisofisticazioni, finora condotta sottotraccia, ha riguardato non solo i vini più noti, su tutti ovviamente il prosecco, ma anche altri vini la cui produzione è proibita dalla legge. Nella Marca è stato principalmente sequestrato il «fragolino» ma non solo.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci