Mussoi in festa, dal 30 al 3 settembre. Quest'anno, però, sarà una festa con il sorriso a metà. Perchè al suo interno è compreso un addio. Dopo nove anni il parroco Lanfranco Dalla Rizza se ne va. Il trasferimento era nell'aria: nove anni nello stesso posto è già un periodo lungo per un frate cappuccino.
Frate Lanfranco conosciuto in città per il suo grande impegno a favore dei meno abbienti, andrà a Bassano del Grappa. Non avrà più una parrocchia di cui essere guida. Ma il suo compito rimarrà d'impegno. Sarà, infatti, padre superiore del Convento dei Cappuccini.
Intanto i 4mila parrocchiani di Mussoi sono stati avvisati. Un piccolo foglietto bianco li invita alla festa della parrocchia sempre in prima fila per solidarietà: diverrà occasione per il saluto.
«Dopo nove anni con voi oggi il Signore mi chiede di fare un passaggio non solo da un luogo all'altro, ma, come dice San Francesco, di riappropriarmi del mio essere pellegrino e forestiero nel mondo scrive frate Lanfranco mentre mi metto in strada verso Bassano il mio cuore rallenta il mio cammino, quasi mi grida di tornare tra voi a Mussoi.»
Quella di Maria Immacolata è, in realtà, una parrocchia anomala. Nel senso che ha un cuore speciale e doppio: c'è l' ossario dei soldati morti in guerra e c'è la mensa dei poveri. Quest'ultima è il riferimento di chi vuole trovare un pasto caldo. Magari anche la doccia. Ogni giorno, 365 giorni all'anno. Senza distinzioni di credo religioso o provenienza. Padre Lanfranco con i poveri è stato gomito a gomito. Ne ha visto la crescita a livello numerico.
«Ma non ho bisogno di complimenti o di regali imbarazzanti sono sempre parole scritte ai parrocchiani ho bisogno che voi mi proviate che non ho dato nove anni invano.«I cambiamenti risultano spesso difficili: «Anche nel momento in cui si cambia squadra».
Frate Lanfranco vorrebbe salutare tutti i parrocchiani: «Per ringraziarvi con quella gioia che, come ha detto il nostro vescovo, è l'espressione più bella della nostra Comunità.»
Frate Lanfranco conosciuto in città per il suo grande impegno a favore dei meno abbienti, andrà a Bassano del Grappa. Non avrà più una parrocchia di cui essere guida. Ma il suo compito rimarrà d'impegno. Sarà, infatti, padre superiore del Convento dei Cappuccini.
Intanto i 4mila parrocchiani di Mussoi sono stati avvisati. Un piccolo foglietto bianco li invita alla festa della parrocchia sempre in prima fila per solidarietà: diverrà occasione per il saluto.
«Dopo nove anni con voi oggi il Signore mi chiede di fare un passaggio non solo da un luogo all'altro, ma, come dice San Francesco, di riappropriarmi del mio essere pellegrino e forestiero nel mondo scrive frate Lanfranco mentre mi metto in strada verso Bassano il mio cuore rallenta il mio cammino, quasi mi grida di tornare tra voi a Mussoi.»
Quella di Maria Immacolata è, in realtà, una parrocchia anomala. Nel senso che ha un cuore speciale e doppio: c'è l' ossario dei soldati morti in guerra e c'è la mensa dei poveri. Quest'ultima è il riferimento di chi vuole trovare un pasto caldo. Magari anche la doccia. Ogni giorno, 365 giorni all'anno. Senza distinzioni di credo religioso o provenienza. Padre Lanfranco con i poveri è stato gomito a gomito. Ne ha visto la crescita a livello numerico.
«Ma non ho bisogno di complimenti o di regali imbarazzanti sono sempre parole scritte ai parrocchiani ho bisogno che voi mi proviate che non ho dato nove anni invano.«I cambiamenti risultano spesso difficili: «Anche nel momento in cui si cambia squadra».
Frate Lanfranco vorrebbe salutare tutti i parrocchiani: «Per ringraziarvi con quella gioia che, come ha detto il nostro vescovo, è l'espressione più bella della nostra Comunità.»
