Parco Dolomiti: attacchi dei lupi ecco le strategie

Martedì 10 Luglio 2018
PARCO NAZIONALE
Conoscere per prevenire. Il Parco delle Dolomiti Bellunesi si attrezza contro il lupo. E fa un bando per individuare una figura tecnica a cui affidare una serie di compiti il cui obiettivo finale è quello di attuare ogni prevenzione possibile contro gli eventuali danni causati dai lupi. «Sono più di uno i compiti che questa figura, il cui incarico scadrà il 31 dicembre 2020, dovrà eseguire» spiega il direttore del Parco, Antonio Andrich. «Innanzitutto dovrà essere svolta un'analisi di ciascun ambito pascolivo presente all'interno del Parco, confrontandosi con tutti quelli che hanno licenza di pascolo: chi ha la gestione di malghe strutturate, chi possiede greggi di pecore, chi conduce un'attività di pastorizia più piccola. Tutti costoro, che vivono sul territorio e ne conoscono le problematiche, saranno contattati per cercare di capire quali sono in questo momento i rischi effettivi».
Ma conoscere lo stato dell'arte sarà solo il primo passo. «In un secondo momento chiederemo al nostro tecnico di proporre delle azioni concrete per limitare e ridurre oppure addirittura annullare i potenziali rischi da predazione. In sostanza, una volta conosciuta la situazione esistente su ogni pascolo, l'analisi dovrà servire per fornire consigli e proporre soluzioni. A chi possiede un gregge, per esempio, potrebbe essere consigliata l'installazione di un recinto; ad altri l'utilizzo di un cane. Ogni situazione chiederà una propria soluzione. Valuteremo le diverse proposte. E il Parco non lascerà da soli allevatori e pastori. Non solo perché interverremo economicamente a sostegno delle soluzioni migliori; ma anche perché saremo al loro fianco dal punto di vista tecnico e garantiremo la necessaria assistenza, per esempio nel caso dei recinti elettrificati».
LE SEGNALAZIONI
«Per il momento precisa Andrich durante quest'estate non sono stati segnalati attacchi del lupo sul Nevegàl, Livinallongo del Col di Lana e la zona del monte Grappa. Altre segnalazioni arrivano dal Feltrino, dalla zona Erera Brendol, dalla val Canzoi e dalla valle del Mis. Ed anche dal Cansiglio, ma questa è fuori dal territorio del Parco. Quest'ultimo, va segnalato, in 10-15 giorni risarcisce i danni provocati dai lupi. Molto più lunghi, invece, i tempi della Regione che a volte si prolungano anche fino a sei mesi. Nel 2017 la Regione Veneto ha pagato agli allevatori 137 mila euro a ristoro dei danni causati delle predazioni e nel 2018 il bilancio regionale ha stanziato 200 mila euro di aiuti per allevatori e pastori che investono in recinti elettrificati e in dissuasori faunistici. Oggi intanto a palazzo Balbi l'assessore regionale all'Agricoltura, Giuseppe Pan, sottoscriverà con Coldiretti Veneto e l'Associazione regionale allevatori del Veneto, il protocollo d'intesa per fronteggiare i danni arrecati dalla presenza del lupo. Il documento sarà sottoscritto anche dai rappresentanti delle centrali della cooperazione lattiero-casearia dell'area montana e pedemontana veneta ed impegna la Regione a proseguire il monitoraggio sulla presenza del lupo sulle montagne venete, a coprire integralmente i costi sostenuti dagli allevatori per recinti elettrificati e cani da guardianìa e ad erogare gli indennizzi entro tre mesi.
Giovanni Santin
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