Otto, il giovane cervo che si fida delle persone

Sabato 21 Ottobre 2017
Otto, il giovane cervo che si fida delle persone
SAN TOMASO
Otto, il cervo di San Tomaso, è sceso a valle a Vare, in prossimità di Avoscan, tra la gente, perché addomesticato da chi ha voluto bene a lui e a mamma Minerva della quale Il Gazzettino si occupò 2 anni fa quando la cerva partorì il cucciolo quasi in casa di Donatella Zendoli. Non solo notizie negative da Vare di San Tomaso, dove l'acqua è spesso non potabile, anche una bella favola che tanto piacciono ai bambini e affascinano i grandi.
La località Vare ad Avoscan di San Tomaso è spesso associata, inoltre, alla chiusura dell'ufficio postale, all'alta velocità delle auto e al conseguente controllo della viabilità con temuti autovelox. Ma da alcuni giorni a far parlare del borgo è Otto il cervo. «Abbiamo iniziato a vederlo l'altra settimana - racconta Massimo Carlin -: dapprima diffidente, successivamente sempre più coraggioso. Lo troviamo davanti alla porta di casa, di sera si avvicina alla finestra attirato dalle voci interne e dalle luci. Uno spettacolo. Crediamo sia rimasto orfano, lo abbiamo sempre visto spostarsi da solo». Parla al plurale Massimo, perché il cucciolo è stato adottato da un'intera famiglia: dalla moglie Paola Rudatis (maestra agordina che non mancherà di raccontare questa bella storia di vita ai suoi alunni) e dai figli Elena e Marco.
A San Tomaso si ricorda ancora con piacere la storia di Gaetano, anche lui aveva fatto amicizia con un cervo - e viceversa - al punto che l'animale non ha tardato a portare con sè i cuccioli presentandosi sulla sua porta di casa. Donatella Zendoli, vicina di casa di Gaetano, vive a Milano ma appena può scappa nella casa di Pecol di San Tomaso: fu lei due anni fa a raccontare la storia di Minerva e ieri, guardando le fotografie di Massimo Carlin, ha commentato: «Otto nacque a Pecol sullo zerbino di casa. Ora leggo che il mio piccino è apparso a Vare di Avoscan e gli abitanti sono stupiti della sua fiducia nelle persone. Lo abbiamo cresciuto con amore, perciò si fida. Viveva nel mio orto e veniva coccolato da tutti noi otto abitanti. Con gli adulti in amore deve essere scappato e con la caccia aperta temevo il peggio. Almeno so che sta bene e spero che le persone di Vare si rendano conto della meraviglia che stanno vivendo. Purtroppo sono a Milano, altrimenti giuro sarei andata a cercare di riportarlo a casa sua. Ma intanto sono felice sapendo che è vivo».
M.M.

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