LA PREVENZIONE
BELLUNO Sono più di 40 i dipendenti dell'Ulss 1 Dolomiti

Giovedì 6 Maggio 2021
LA PREVENZIONE BELLUNO Sono più di 40 i dipendenti dell'Ulss 1 Dolomiti
LA PREVENZIONE
BELLUNO Sono più di 40 i dipendenti dell'Ulss 1 Dolomiti che proprio non vogliono vaccinarsi. «Circa l'1,5% del totale risulta molto difficile da convincere» specifica il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti. Considerando che il personale sanitario è formato da 3mila persone, quell'1,5% corrisponde a 45 dipendenti. Con loro, i numerosi tentativi di dialogo da parte dell'azienda sanitaria sono falliti. Ma il pugno duro avrà vita breve perché l'Ulss 1 Dolomiti ha già inviato le lettere ai non vaccinati, comunicati dalla Regione, avvisandoli che hanno 5 giorni di tempo per chiarire la loro posizione e vaccinarsi. Altrimenti scatta la sospensione dal servizio. Con il decreto aprile, e quindi con l'obbligo per il personale sanitario del vaccino anti-covid, ogni se e ogni ma sono stati estromessi dalla discussione. Bisogna vaccinarsi, stop. A Belluno mancano all'appello circa 150 persone (5% del totale). «Sono partite le lettere e siamo in una fase di adesione spontanea continua il dottor Cinquetti Rimarrà un nucleo modesto di persone che non vuole vaccinarsi. Sono convinto che il 3,5% sia formato da esitanti».
Questi, secondo il direttore del Dipartimento, decideranno di sottoporsi al vaccino anti-covid.
GLI IRRIDUCIBILI
Ma rimarrà fuori circa l'1,5% del personale sanitario. E per loro, siccome sono «difficili da convincere», e probabilmente non verranno convinti, «scatteranno provvedimenti piuttosto pesanti». Il Piano vaccini, intanto, prosegue. Ieri mattina l'azienda sanitaria ha superato la soglia delle 87mila dosi somministrate da inizio dicembre riuscendo a coprire la categoria degli over 80 al 96,6% (una dose) e al 79,5% (con due), i 70-79enni al 75% (una dose) e al 13,1% (due), i 60-69enni al 33% (una dose) e al 10,4% (due). Ciò che sta emergendo, a Belluno come nel resto d'Italia, è che più si scende con l'età e maggiore è la resistenza.
CAMBIA LA PERCEZIONE
«Non c'è dubbio che la percezione del rischio di essere contagiati cala con l'età spiega il dottor Cinquetti Siamo arrivati a una categoria, quella dei 60-69enni, che lavora e la gente oggi non ha tempo per nulla. Quindi si registra una minore corsa alla prenotazione ma devo ammettere che non avanziamo molti posti. Riusciamo a riempire quasi tutte le sedute programmate». In alcuni casi, viene allargata la disponibilità ad altre categorie. Ieri, ad esempio, l'Ulss 1 Dolomiti ha attivato 500 posti a favore di persone che convivono con soggetti immunodepressi o con disabili gravi. La prenotazione rimane la stessa. È sufficiente prenotarsi dal portale regionale o dal sito www.aulss1.veneto.it digitando il proprio codice fiscale e le ultime 6 cifre del numero di tessera sanitaria Team. E compilare una autocertificazione (disponibile sul sito) che deve essere presentata al momento della vaccinazione.
GLI APPUNTAMENTI
I 500 posti sono spalmati nelle seguenti giornate: lunedì 10 maggio, dalle 14.30 alle 18, 200 posti al drive in Feltre; nella stessa giornata, dalle 17.30 alle 18.30, 50 posti al drive in di Tai di Cadore; martedì 11, dalle 10 alle 15, 200 posti al drive in di Belluno; e dalle 17.30 alle 18.30, 50 posti al drive in di Agordo. Rimangono valide le grandi sedute vaccinali organizzate dai medici di medicina generale. Domani, dalle 9 alle 13, nella palestra comunale Pala Tre Cime di Auronzo di Cadore, sono attese le persone nate tra il 1952 e il 1961. Sarà somministrato il vaccino Johnson&Johnson (una sola dose, senza richiamo). Sempre domani ci sarà la terza seduta vaccinale riservata ai cittadini del Comelico. L'appuntamento sarà al drive in accanto ai campi da tennis di Santo Stefano (viale Papa Luciani): dalle 9.30 alle 11.30 coloro che hanno più di 75 anni; dalle 11.30 alle 13.30 i 70-74enni.
DP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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