LA DENUNCIA
BELLUNO Uffici Inail provinciali a rischio declassamento. E così

Sabato 12 Giugno 2021
LA DENUNCIA
BELLUNO Uffici Inail provinciali a rischio declassamento. E così il sindaco di Belluno Jacopo Massaro prende posizione e va al contrattacco.
IL SINDACO
«Per le sedi di Belluno e Rovigo si parla di una riduzione di competenze e questo è inaccettabile».
«In questi giorni corre la voce di un possibile, nuovo declassamento delle sedi Inail di Belluno e Rovigo che, se corrispondesse a verità, sarebbe un'inaccettabile riduzione dei servizi per questi territori». Poi Massaro argomenta: «Chiediamo quindi che si faccia luce su questo, per dare tranquillità ai dipendenti e la giusta dignità ai cittadini». Si tratta di dichiarazioni condivise anche dal collega di Rovigo, Edoardo Gaffeo. Ed insieme i due primi cittadini rilanciano le preoccupazioni circa il futuro delle sedi Inail delle due città capoluogo e che ora paiono destinate ad un declassamento da parte della direzione regionale. Già nel 2014, la sede provinciale bellunese aveva subito una prima riduzione di servizi, passando da classe A a classe B. Ciò che si profila ora all'orizzonte è invece un ulteriore passo indietro per gli uffici di Belluno e Rovigo che potrebbero passare in classe C. Eppure cittadine, non capoluogo di provincia, vicine manterrebbero una classe superiore. È per esempio il caso di Bassano del Grappa o Conegliano.
IL PIANO REGIONALE
«Crediamo che, senza nulla togliere alle professionalità che vi operano, sarebbe assurdo un assorbimento delle funzioni della sede provinciale di città capoluogo come Belluno o Rovigo da parte di una realtà lontana e diversa, come invece pare previsto dal nuovo piano regionale - sottolineano i sindaci Massaro e Gaffeo tra l'altro i numeri dei nostri uffici Inail sono in linea con quelli delle altre sedi di classe B, proprio perché si tratta di un'unica sede provinciale». E infatti Belluno e Rovigo sono le due sole realtà venete che hanno un unico centro Inail nel loro territorio e rischiano di essere ulteriormente penalizzate da questa nuova razionalizzazione, nonostante le rassicurazioni arrivate dalla direzione regionale. I primi cittadini sottolineano anche il rischio di veder indebolito il ruolo di servizio al territorio assicurato da Inail.
MONTAGNA E AUTONOMIA
«Pur avendo le stesse caratteristiche di province come Trento, Bolzano, Aosta o Pordenone, Belluno è l'unico territorio interamente montano a statuto ordinario che non gode di particolari forme di autonomia o di finanziamento evidenzia con un'ulteriore osservazione tutta bellunese Massaro è però evidente che non si può continuare così, perché il Bellunese non può essere governato con le stesse logiche della pianura: sono tante e marcate le differenze tra la montagna e la pianura, e la logica dei costi standard e dei tagli orizzontali qui non può continuare ad essere applicato». Condivisa, invece, da parte dei due sindaci, la conclusione, nella quale chiedono l'aiuto della politica: «Crediamo che a fronte del dramma della pandemia che abbiamo vissuto e che e della prossima ripartenza di tutti i settori economici e produttivi, ridurre servizi come questi nei territori periferici sia una scelta inaccettabile e illogica. Facciamo quindi appello a tutti i nostri rappresentanti a Roma affinché facciano sentire la loro voce e impediscano l'ennesima mazzata per cittadini e lavoratori».(G.S.)
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