Il Ministero promuove la sanità del bellunese

Venerdì 12 Luglio 2019
IL CASO
BELLUNO Carenza di medici e problemi cronici a parte, la sanità bellunese sa offrire qualche buon esempio di efficienza e qualità. Lo dicono i pazienti che escono soddisfatti dagli ospedali. Ma lo dicono anche i dati ufficiali del Ministero.
L'INDAGINE
O meglio, i dati Pne. Il Programma nazionale esiti (sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute) fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull'efficacia, la sicurezza, l'efficienza e la qualità delle cure prodotte nell'ambito del sistema sanitario. La valutazione può essere definita come stima e calcolo, con disegno di studio osservazionale, degli esiti d'interventi o trattamenti sanitari. E attraverso tecniche di aggiustamento multivariato consente confronti equi, standardizzando le diverse situazioni dei pazienti. In pratica, prende in esame gli oltre 1.300 ospedali italiani pubblici e gli oltre 8 milioni di Sdo (schede di dimissione ospedaliera); poi li incrocia sulla base di 175 indicatori, di esito, di volume di attività e di ospedalizzazione. Quello che esce alla fine dell'operazione (e non è un gioco di parole) è la cartella clinica della sanità italiana, pezzo per pezzo. Il risultato premia senza dubbio il Veneto. E anche una parte del sistema bellunese; non tutta, visto che ci sono luci e ombre nei nosocomi della provincia dolomitica.
IL DATO
La frattura del collo del femore è l'esempio migliore degli ospedali che funzionano e che erogano servizi efficienti. L'intervento entro due giorni non è per tutti: la media nazionale dice 65%, quella regionale 72%. E spiccano l'ospedale di Feltre, il secondo più veloce del Veneto, e quello di Belluno, dove si sfiora il 90%. Perfettamente in linea con la media regionale anche la mortalità per infarto miocardico acuto (che supera l8,3% in Italia, ma scende sotto quota 8,1% in Veneto). Non ottimale invece il dato dell'ictus ischemico: la mortalità a 30 giorni (media nazionale 11,3%, media regionale 9,5%) arriva quasi al 15% per l'ospedale di Belluno, che risulta il peggiore della graduatoria regionale. Dati sotto la media nazionale anche per i tempi di degenza della colecistectomia laparoscopica, per Belluno, Feltre e Pieve di Cadore.
D.T.
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