«Il decreto Salvini porterà bivacchi e criminalità»

Giovedì 17 Gennaio 2019
IL CAMBIAMENTO
BELLUNO «Ci saranno bivacchi nei parchi, occupazione di immobili abbandonati e contatti con la criminalità organizzata». La prospettiva del sindaco Jacopo Massaro rispetto all'attuazione del Decreto Sicurezza in merito all'immigrazione, è buia. Ieri il primo cittadino e l'assessore ai flussi migratori, Valentina Tomasi, hanno preso parola durante la riunione della commissione Anci per l'immigrazione tenutasi a Roma. Hanno anche presentato un documento, servirà ai tecnici dell'Anci al momento del confronto con il Governo. Una cosa è chiara: il virtuoso sistema di accoglienza diffuso sul territorio per il quale Belluno è stata modello per il resto d'Italia si sta sgretolando, ma il sindaco non intende restare a guardare. «Il Governo deve darci un piano b la dichiarazione di Massaro a margine del tavolo nella Capitale -, verranno meno una serie di servizi finora garantiti dallo Stato per l'accoglienza sul territorio delle persone immigrate irregolari, queste verranno espulse dal sistema di accoglienza ma non è previsto il loro rimpatrio. Prevedo occupazioni di immobili abbandonati, bivacchi nei parchi e avvicinamento di molti alla criminalità organizzata». Così ieri il sindaco del capoluogo ha posto l'accento su cosa il Governo di Salvini e Di Maio intenda dare indietro ai Comuni, a fronte della chiusura del portafoglio e del conseguente smantellamento del sistema di accoglienza. La domanda gira nell'aria da tempo e non era la prima volta, ieri, che Massaro l'affrontava in sede Anci. Con l'attuazione del Decreto i richiedenti asilo si troveranno senza un tetto e senza un pasto, finora garantiti dal sistema di accoglienza sostenuto dall'Europa, e toccherà agli enti locali garantire assistenza. Concretamente, preoccupano anche le risorse, ci si chiede con quali fondi far fronte all'impegno. «È una prerogativa del Governo stabilire una diversa modalità di accoglienza spiega Massaro -. Abbiamo fatto richiesta di chiarimento sul tema dei soldi, perché questi risparmi non verranno girati nè ai cittadini in termini di abbassamento delle tasse nè ai Comuni, che si dovranno occupare di queste persone. Insomma, ci sono ricadute pratiche a cui fare fronte e vorremmo sapere come». Il dialogo, ad ogni modo, sembra essersi aperto e forse qualche speranza c'è. «Il Governo ha ammesso di aver sbagliato alcuni aspetti del Decreto conclude il primo cittadino -, staremo a vedere. Il Governo è del tutto legittimato a modificare la linea politica in discontinuità con i Governi precedenti, ma da parte loro i Comuni sono legittimati ad avanzare le loro pretese perché mentre Roma deve stabilire le politiche per l'immigrazione a livello generale gli enti locali hanno il dovere di garantire la sicurezza, il decoro e il corretto funzionamento dei servizi nel territori».
Alessia Trentin
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