IL CORDOGLIO
ALPAGO «Mia mamma verrá tumulata giá domattina (oggi,

Venerdì 27 Marzo 2020
IL CORDOGLIO
ALPAGO «Mia mamma verrá tumulata giá domattina (oggi, ndr), ma io purtroppo non potrò esserci. Mi fa male non poterla vedere, salutare per l'ultima volta». È la testimonianza del figlio della donna deceduta mercoledì sera al San Martino di Belluno, per il coronavirus. Luigia Boccanegra, 95enne vedova Dal Borgo, viveva nella casa che aveva costruito col marito Gildo, a Cusighe di Belluno, al civico 31.
LE RADICI
Ma il suo cuore è sempre rimasto a Pieve d'Alpago dove la famiglia era originaria e aveva vissuto per 30 anni. Li è nato anche l'unico figlio Dario Dal Borgo, il cavaliere capogruppo dell'Ana di Treviso. Ora anche lui si trova in quarantena, come prevede il protocollo, ma la salute è buona: non ha sintomi. «Sono in quarantena spiega Dal Borgo le cose sono sotto controllo e vanno benissimo. Non mi hanno fatto il tampone: il medico non ha ritenuto opportuno e penso sia giusto così. Vivo in una stanza della casa a Treviso, cercando di mantenere le distanze di sicurezza da mia moglie. Mia figlia e mia nipote invece non le vedo ormai da un mese, prima ancora che succedesse questa tragedia. Lo ho fatto a scopo precauzionale». «L'ultima volta che ho visto mia madre era martedì -racconta -, quando sono andato a trovarla come facevo ogni settimana. Domenica mattina quando mi han chiamato che era stata ricoverata sono corso per vederla, ma non e' stato possibile». Dal Borgo ci tiene però a sottolineare la grande professionalità del personale dell'ospedale San Martino dove la mamma Luigia è stata ricoverata da domenica fino a mercoledì sera quando è spirata. «Sono stati eccezionali dice c'è sempre stato un filo diretto mi chiamavano prima l'infermiera, poi il dottore. Anche quando mi hanno dovuto dare la triste notizia lo hanno fatto sempre con umanità, gentilezza e professionalitá. Mi hanno detto che mia mamma non ha sofferto e poi mi hanno richiamato per dirmi che avevano conservato la sua fede e che l'avrebbero tenuta in cassaforte. A una persona che vive un momento triste come questo colpisce tutta questa umanità. Ti fa capire che il sistema funziona, grazie ai nostri operatori sanitari».
A CUSIGHE
Luigia che negli anni aveva fatto la sarta viveva ritirata nella casa di Cusighe assistita da una badante, anche lei ora in quarantena. Aveva diverse patologie e da qualche giorno aveva febbre e tosse. Per questo aveva chiesto aiuto al medico di famiglia. Sará sepolta stamattina nel cimitero di Pieve d'Alpago. (O.B.)
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