I DATI
BELLUNO Il confinamento derivato dalla pandemia Covid-19 ha comportato

Venerdì 7 Agosto 2020
I DATI BELLUNO Il confinamento derivato dalla pandemia Covid-19 ha comportato
I DATI
BELLUNO Il confinamento derivato dalla pandemia Covid-19 ha comportato un risparmio delle emissioni di circa 5 mila tonnellate di NOx e di circa 150 tonnellate di polveri PM10 in Veneto. Dopo l'avvio della fase due ad aspettare i bellunesi c'è stata però più pioggia che nel 2019. Il dato che parla bellunese, per quanto riguarda il biossido di azoto, racconta che nelle settimane pre lockdodn (dall'1 al 23 febbraio) la percentuale registrava un meno 17% rispetto ai dati medi dei quattro anni precedenti, tra il 24 febbraio e il 3 maggio la percentuale diventa un meno 53%, mentre nel periodo compreso tra il 4 e il 31 maggio il dato si attesta sul meno 36%. Sul fronte polveri sottili Arpav sottolinea come «anteriormente al lockdown, le concentrazioni di PM10 sono state più alte rispetto al periodo di confronto (2016-2019). Effettivamente nella prima parte di febbraio 2020 si è verificato un episodio di criticità  per il PM10 (28 gennaio-6 febbraio 2020) durante il quale si è raggiunta l'allerta arancione in tutti i capoluoghi, tranne che a Belluno. A Treviso, Padova, Vicenza e Rovigo si è raggiunta anche l'allerta rossa». Nei tre periodi di pre confinamento (1-23 febbraio), confinamento (24 febbraio 3 maggio) e post confinamento (4 -31 maggio) il capoluogo dolomitico ha registrato rispettivamente queste percentuali: 7%, meno 4% e 18%. Insomma secondo i calcoli Arpav, il lockdown ha inciso in modo determinante sui livelli dei due inquinanti atmosferici principali.
METEO
Ma Arpav ha terminato anche l'analisi meteorologica del mese di luglio. Un mese che è risultato, in provincia di Belluno, un po' più caldo del normale e, sulle Dolomiti, anche più piovoso. Le temperature medie mensili sono risultate da mezzo grado a un grado superiori alla norma, con 4-5 sensibili oscillazioni nel corso del mese, passando in breve tempo da valori ben superiori alla norma ad altri decisamente inferiori. Le precipitazioni totali mensili sono state generalmente più copiose del normale sulle Dolomiti, a causa dei rovesci temporaleschi più frequenti ed intensi rispetto alle Prealpi, dove le piogge totali mensili si sono rivelate leggermente inferiori alle medie. Ovunque si sono avute grosse differenze da zona a zona, per la normale, prevalente natura temporalesca delle precipitazioni: si passa così, per quanto riguarda le Dolomiti, dai 129 mm di Caprile e Domegge, ai 323 mm di Auronzo, colpito a fine mese da un rovescio temporalesco di straordinaria intensità. Stessa situazione per le Prealpi, dove gli 86 mm totali di Feltre contrastano con i 184 mm di San Martino in Alpago.
GLI EVENTI
La frequenza delle precipitazioni è risultata in molte zone più alta del consueto, con 11-18 giorni piovosi, a seconda delle zone, contro una media di 11-14. Eventi o fenomeni particolari da ricordare di questo mese: Giorno 23: un forte temporale sul Monte Cristallo in tarda serata, innesca una colata detritica sul Rio Gere, che invade la strada del Passo Tre Croci Giorno 29: due intense celle temporalesche, molto ravvicinate, investono il paese di Auronzo, provocando un rovescio temporalesco di eccezionale durata ed intensità. In un'ora cadono 99.6 mm di pioggia, di cui 52.4 mm in mezz'ora e 33.4 mm in un quarto d'ora. Si tratta del rovescio temporalesco più intenso registrato sulle Dolomiti da quando si effettuano misurazioni ufficiali. In un'ora è caduta quasi la stessa pioggia che cade normalmente in tutto il mese di luglio (139 mm). Gravi dissesti e allagamenti si riscontrano in paese e nelle zone circostanti, con temporanea interruzione delle strade per Misurina e per il Passo di San Antonio. Giorno 30: in tarda serata un intenso rovescio temporalesco nella zona del Passo Pordoi (34.6 mm in mezz'ora), causa un dissesto idrogeologico che provoca l'interruzione della strada che da Arabba sale al passo. In tutto si sono avuti 10 giorni soleggiati, 20 variabili o instabili e 1 giorno di prevalente maltempo.
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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