I CONTI
BELLUNO Duecentotrenta mila euro in meno di multe rispetto alla previsione.

Mercoledì 30 Settembre 2020
I CONTI BELLUNO Duecentotrenta mila euro in meno di multe rispetto alla previsione.
I CONTI
BELLUNO Duecentotrenta mila euro in meno di multe rispetto alla previsione. E di conseguenza meno investimenti: il lockdown abbatte i proventi delle sanzioni e manutenzioni e acquisti subiranno un rallentamento. Tra le tante ripercussioni della pandemia e dei mesi di fermo di attività e lavoratori, c'è anche questo: le previsioni di introiti per il 2020 sono decisamente in caduta libera rispetto a quelle del passato. Effetto dei mesi in cui migliaia di auto sono rimaste in garage a causa della pandemia, non di una migliore condotta degli automobilisti. «Le cifre si sono ridotte a causa del lockdown, come tutte le altre entrate spiega il sindaco Jacopo Massaro - stiamo facendo manovre di riduzione delle previsioni di entrata in questa voce come in tante altre. La quota dei proventi delle multe è vincolata, una buona parte va in manutenzioni e il resto in acquisti di attrezzature come guard rail, software per i controlli etc». Numeri alla mano, le previsioni per l'anno in corso parlano di 470 mila euro che saranno incassati entro il 31 dicembre (a partire da gennaio) per violazioni del codice della strada e di altri 200 mila euro derivanti solo dalle multe per eccesso di velocità. 670 mila euro in tutto (a fronte di una previsione iniziale di 900mila euro), dunque, di cui 295.800 vincolati e destinati all'acquisto di materiale e attrezzature per la polizia locale come software per i controlli, materiale per l'attività di educazione stradale ai ragazzi e noleggi; altri verranno spesi per manutenzioni a semafori, sostituzione di guard rail e lavori lungo le strade.
LA POLEMICA
A proposito di proventi delle multe, di eccessi di velocità e di controlli, il consigliere del gruppo misto Fabio Rufus Bristot ha preparato per Palazzo Rosso un'interrogazione che cade a puntino. L'esponente del Consiglio comunale chiede di conoscere a quanto ammontano i soldi incassati dal Comune attraverso gli autovelox e come i dispositivi di controllo vengano utilizzati, in quali fasce orario e in base a quali criteri vengano attivati. Il fondo di critica naturalmente c'è. Bristot è scettico sul buon utilizzo di questi dispositivi al fine di tutelare la sicurezza dei pedoni e teme siano usati solo per fare cassa. L'esempio c'è. «Ci sono tre autovelox realizzati nei pressi della scuola elementare di Bolzano Bellunese, della scuola media di Castion e della scuola elementare di Chiesurazza spiega -, posti a salvaguardia dei nostri ragazzi e, in genere, della popolazione più debole, ma sembrerebbero essere stati attivati assai di rado, forse mai, come più volte mi è stato ricordato da alcuni genitori delle zone considerate. Si chiede perciò di sapere quante volte siano stati attivati, in quali fasce orarie, quante contravvenzioni siano state comminate e quale sia stato il gettito prodotto sino ad ora dagli stessi, oltre al costo complessivo delle tre postazioni». Insomma, per il 2020 saranno pochi i proventi delle multe ma a Bristot sorge ugualmente il dubbio che, almeno per il passato, il Comune non abbia utilizzato in modo davvero efficace i suoi autovelox e chiede spiegazioni. Così come vuole sapere l'utilizzo dei soldi introitati e vorrebbe attendersi un elenco in cui compaiano opere di un certo rilievo per la viabilità del capoluogo. «Sarebbe importante avere l'elenco degli interventi effettuati aggiunge nel medio periodo con esclusive risorse da quel capitolo di entrata e che non siano già interventi di carattere ordinario».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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