GLI INTERVENTI
BELLUNO «Grazie due volte presidente: perché la sua

Mercoledì 13 Marzo 2019
GLI INTERVENTI
BELLUNO «Grazie due volte presidente: perché la sua visita rende giustizia al Vajont, con i suoi 1917 morti, e per la vicinanza che ci ha dimostrato durante la tempesta Vaia».
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, apre il suo intervento davanti a Sergio Mattarella con i ringraziamenti ed i numeri legati al disastro di fine ottobre, per arrivare poi dritto al ciò che gli sta più a cuore: l'autonomia del Veneto e un possibile sostegno per le Olimpiadi invernali del 2026 che vede candidate in tandem Cortina e Milano. Sul percorso autonomistico si è speso anche il presidente della Provincia, Roberto Padrin, battendo il tasto della necessità di gestire in presa diretta un territorio difficile.
FUORI DALL'UFFICIALITÀ
La risposta del Capo dello Stato è arrivata a stretto giro di posta, con una virata fuori dal discorso ufficiale.
«Il presidente della Regione e il presidente della Provincia, mi hanno evidenziato alcuni problemi - ha affermato il presidente rivolgendosi alla platea - di cui si stanno occupando Governo e Parlamento, sui quali quindi non posso esprimersi. Posso invece farlo sulle Olimpiadi che considero un'occasione di grande importanza non solo per le due Regioni e le due città coinvolte, ma per l'Italia intera e vi assicuro che darò tutto il sostegno possibile».
Sul fronte autonomistico, insomma, Mattarella ha mantenuto fermo il suo ruolo super partes, di garante della Costituzione, senza addentrarsi in decisione che sono di squisita natura politica. E non poteva essere diversamente, nonostante Zaia, così come Padrin, avessero dedicato un ampio spazio ad uno dei temi che tiene banco da decenni, con la speranza di trovare una sponda, la più qualificata.
APPELLO A DON STURZO
«Questa comunità - ha affermato Zaia - la si può aiutare facilmente con due o tre operazioni molto semplici: una è quella sull'autonomia, un partita che non consideriamo irrispettosa ma fatta nell'alveo della Costituzione e che non è la volontà di dare vita alla secessione dei ricchi, ma di avviare un corso nuovo per questo Paese. Su 20 regioni 5 sono già autonome, 12 hanno avviato il percorso e tre lo stanno iniziando. Insomma, qualcosa di importante sta accadendo». Zaia, nella sua missione persuasiva, ha tirato in ballo anche una frase di don Sturzo, fondatore del Partito popolare italiano, di cui Mattarella ha fatto parte prima di arrivare al centrosinistra, citando la frase: «Sono unitario, ma federalista impenitente».
LA PROTEZIONE CIVILE
Nella giornata dedicata al ricordo della tempesta Vaia, ha trovato spazio, sul palco del Comunale, anche Ivo Gasperin, capo dei Volontari della Protezione civile di Belluno e dell'Associazione nazionale alpini. E il suo nome, nel ringraziare i volontari, è stato poi citato anche da Mattarella.
Gasperin ha ricordato il duro lavoro iniziato prima della tempesta, era il 27 ottobre, e proseguito per settimane impegnando ben 3mila volontari.
«Per non è stata una grande prova - ha affermato -, unitamente alla Regione Veneto, con l'assessore Gianpaolo Bottacin che ha coordinato le attività, abbiamo ottenuto grandi risultati, nei tempi e nella qualità degli interventi».
Un ricordo, è andato anche alle tre vittime di Vaia. Lo ha fatto il presidente Padrin: Sandro Pompolani colpito da un tronco mentre era in auto, Ennio Piccolin inghiottito dal torrente Focobon e Valeria Lorenzini colpita da un tronco.
ALZIAMO LA VOCE
Al termine della cerimonia, durata poco più di un'ora, si sono esibiti i ragazzi del progetto Belluno alza la voce che ha cantato Alziamo la voce. Un inno alla resilienza dei montanari che ha riassunto disperazione e tempestiva reazione di una terra che in pochi giorni si è rimessa in piedi.
Il presidente Mattarella non si è tirato indietro nel partecipare all'esibizione, battendo le mani al ritmo della canzane. E poi via, con le strette di mano ai sindaci prima di ripartire per Roma.
L.M.
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