Dopo Mattia anche Giulia: ora sono due i Gaspari in nazionale

Venerdì 15 Maggio 2015
CORTINA D'AMPEZZO - Giulia Gaspari è stata inserita nella rosa delle squadre nazionali di snowboard, formalizzata ieri dalla Federazione sport invernali. La giovane atleta ampezzana, nemmeno ventenne, è inserita nel gruppo B del parallelo: significa che è una specialista delle discipline dello snowboard più affini allo sci alpino, come lo slalom gigante parallelo, da praticare con la tavola hard.
Per Giulia è la conferma di una carriera sportiva già straordinaria, sin da giovanissima. Quattro anni fa, nella primavera 2011, partecipò infatti ai Mondiali Juniores in due sport molto diversi fra loro: lo snowboard e lo skeleton, una sorta di slitta, che si pilota in posizione prona, in pancia, testa in avanti, lanciati a 120 km all'ora, sul ghiaccio, lungo le piste utilizzate per le discese di bob. Nella pratica dello skeleton è cresciuta nel Bob club Cortina e ha subito ottenuto risultati e soddisfazioni, dalla partecipazione alle Olimpiadi invernali giovanissimi di Innsbruck al titolo italiano Juniores 2010. A quel punto ha dovuto scegliere fra le due differenti specialità, e ha deciso di lasciare lo skeleton per concentrarsi sullo snowboard, formata agonisticamente dallo Ski college di Falcade, con l'allenatore Marco Mazzonelli.
Oggi Giulia, che compirà 20 anni il prossimo 8 settembre, è atleta tesserata per lo Sci club Druscié. La passione per lo sport è ben radicata nella casa della famiglia Gaspari, a Cademai. Mattia, fratello di Giulia, maggiore di due anni, è la rivelazione dello skeleton italiano della scorsa stagione, che lo ha visto approdare al circuito di Coppa del Mondo con risultati più che lusinghieri, e ai Mondiali Seniores dopo essersi messo in luce con il quinto posto ai Mondiali Juniores, l'anno scorso.
I due ragazzi hanno entrambi i genitori sportivi. Oggi esercitano la professione di maestro di sci sia il papà Lorenzo, sia la mamma Maria Laura Alberti, che è stata una sciatrice della nazionale italiana, per la discesa libera, negli anni Ottanta.
Marco Dibona

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