Deportati nei campi: ieri le onorificenze a Palazzo dei Rettori

Sabato 12 Giugno 2021
Deportati nei campi: ieri le onorificenze a Palazzo dei Rettori
LA CERIMONIA
BELLUNO Una memoria dolorosa quella che ogni anno è rievocata dalla cerimonia per la consegna delle medaglie d'onore a quegli italiani che, dopo l'8 settembre 1943, furono internati nei campi di concentramento nazisti poiché si opposero ad arruolarsi nelle forze armate del Terzo Reich. Rinviata dalla data stabilita per legge - il 27 gennaio, Giorno della Memoria - a causa dell'emergenza sanitaria, la cerimonia 2021 si è tenuta ieri a palazzo dei Rettori in stile sobrio e con presenze contingentate.
IL PREFETTO
Il Prefetto Mariano Savastano ha ripercorso quei due terribili anni 1943-45 nei quali chi poté riuscì a sottrarsi alla cattura, altri rifiutarono l'arruolamento sotto le insegne dell'esercito tedesco o di quello della Repubblica Sociale, mentre su circa 800.000 italiani rastrellati dai nazisti si contarono circa 650.000 militari, i cosidetti IMI, ovvero Internati Militari Italiani. Come ha ricordato il comandante del 7° Alpini col. Fregona tra militari e civili si contano 45.000 morti per fame e stenti nelle baracche dove l'umanità era del tutto latitante. I militari italiani oppositori diedero in pratica vita alla Resistenza non armata e pagarono talvolta anche con la vita il loro coraggio. Citato pure un significativo scritto dell'internato Giovanni Guareschi e il conferimento della medaglia d'oro al militare internato ignoto, decisa dal presidente della Repubblica Scalfaro, il colonnello Fregona ha sottolineato il valore della memoria, quale elemento fondante della Repubblica, e il dovere di ciascuno di inchinarsi al ricordo di tanti italiani vittime di quei tragici anni.
I RICONOSCIMENTI
Poi, assieme al Prefetto si sono alternati nella consegna del riconoscimento i sindaci di Sospirolo, Mario De Bon, Agordo, Roberto Chissalè, e di Canale d'Agordo, Flavio Colcergnan; l'assessore del Comune di Belluno Francesca De Biasi, il comandante del 7° Reggimento Alpini col. Stefano Fregona e il rettore del Seminario Gregoriano mons. Giorgio Lise in rappresentanza del vescovo Marangoni. La medaglia è stata consegnata alla nipote Margherita per Pietro Noè di Agordo, al figlio Mauro per Alvise Battain di Canale d'Agordo, al figlio Gianni per Pietro Casanova e al figlio Giorgio per Querino Tosato di Sospirolo. Per i residenti a Belluno le medaglie hanno ritirato la medaglia la figlia Anna per Giuseppe Boito, la figlia Caterina per Antonio Dal Farra, il figlio Ruggero per Antonio Pachner e la nipote Maria per Martino Pulvirenti.
Dino Bridda
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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