Contagi, il ministero manda i rinforzi

Martedì 21 Dicembre 2021
Contagi, il ministero manda i rinforzi
LA SANITÀ
BELLUNO Sono in arrivo i rinforzi da Roma. Con i positivi in forte aumento e la necessità di mantenere operativo al 100% il tracciamento dei contatti, l'Ulss Dolomiti comincia a faticare nel tenere le redini della sanità in provincia. «Abbiamo obbligato le persone a spostarsi per chilometri ha spiegato ieri la direttrice generale Maria Grazia Carraro perché non riuscivamo a organizzarci in quel contesto con i tamponi e le vaccinazioni. In questi giorni dovrebbe arrivare un'equipe di supporto dal Ministero. Le aree più periferiche saranno quelle in cui indirizzeremo queste nuove risorse». Un regalo prezioso per i comuni più lontani dai centri nevralgici della provincia. Nella conferenza dei sindaci di ieri pomeriggio è emerso che alcune persone, nel caso di sospetta positività, non riescono a raggiungere i drive-in tamponi perché sprovvisti di patente e mezzo. «Una settimana fa ha raccontato la vice sindaco di Zoldo Jessica De Marco un uomo risultato positivo con tampone rapido non ha potuto fare il molecolare perché non c'era nessuno che potesse accompagnarlo. Poi un suo collega si è positivizzato e sono andati insieme. È un esempio ma ce ne sono tanti: a chi devono rivolgersi queste persone?». L'ipotesi di un servizio di tamponi molecolari porta a porta è stata scartata subito. «Diventa difficile ha risposto Carraro in una situazione in cui stiamo garantendo 4mila tamponi al giorno. Il numero di persone che abbiamo è limitato: o stanno nei reparti o vanno fuori». Da inizio emergenza sono stati refertati oltre 406 mila tamponi molecolari e circa 260 mila antigenici. «Un lavoro immenso, quotidiano e silenzioso ha sottolineato l'azienda sanitaria nascosto dietro la firma di un referto spesso atteso con apprensione dalla persona ipoteticamente positiva. Dietro a quel rilevato o non rilevato c'è una squadra che si è spesa in modo continuo da febbraio 2020». Un gruppo che ora però comincia a essere stanco.
COSA DICONO I NUMERI
In provincia ci sono 1286 positivi e 2312 persone in isolamento o in quarantena. I nuovi casi rilevati nell'ultima settimana sono 695 (+145 rispetto a quella precedente), con un conseguente tasso di incidenza settimanale di 348 casi su 100 mila abitanti, superiore all'incidenza nazionale (276) ma inferiore a quella veneta (542).
IL RUOLO DEL VACCINO
Il rapporto tra nuovi positivi vaccinati sulla popolazione vaccinata è dello 0,2%, mentre quello dei nuovi positivi no-vax rispetto alla popolazione dei non vaccinati è dello 0,9%. Negli ospedali di Belluno e Feltre si contano 6 pazienti in Terapia Intensiva (la provincia è quasi in fascia 3 nella tabella elaborata da Azienda zero per monitorare i posti letto negli ospedali), 26 in area non critica e 11 nell'ospedale di comunità. Il 70% dei pazienti non è vaccinato.
LO SFOGO DELL'ASSESSORE
«Purtroppo sono andata in ospedale ad operarmi ha confidato ieri pomeriggio l'assessore comunale di Auronzo Paola De Filippo - e sono tornata con il covid. È mancato completamente il dipartimento: non è bello quando sei a casa con il covid e non sai a chi rivolgerti. Senza il medico di base non avrei avuto nessuno aiuto. È una malattia che ti sfibra e ti toglie tutto». Carraro ha ribadito che è un'attività svolta dai medici di base: «È una brutta situazione quando sei malato, non sai se stai facendo la cosa giusta, hai paura di infettare i familiari, ma con i numeri che abbiamo oggi sarebbe difficile per noi chiamare le singole persone. Comunque penseremo a qualcosa, magari a un numero o una mail dedicati».
L'ADESIONE
Per quanto riguarda la campagna vaccinale in provincia, quasi l'86% della popolazione con più di 12 anni ha già ricevuto almeno una dose di vaccino anti-covid e l'84% ha completato il ciclo vaccinale. Sta procedendo a pieno ritmo anche la somministrazione delle terze dosi e da qualche giorno è cominciata la campagna vaccinale dedicata ai piccoli dai 5 agli 11 anni.
I PIÙ PICCOLI
«Abbiamo circa 10mila bambini ha chiarito la direttrice generale dell'Ulss Dolomiti secondo me sarebbe prudente offrire loro la vaccinazione soprattutto in questo periodo di festività natalizie, in cui non c'è scuola e rimangono a casa con qualcuno mentre i genitori sono al lavoro».
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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