Caos bollette nella casa Ater: gli inquilini sono a rischio gelo

Giovedì 17 Ottobre 2019
IL CASO
BELLUNO Al freddo e senza acqua calda. Al palazzo Ater di piazza Mazzini non è stato risolto nulla. O, meglio, il debito di 18mila euro riesumato dal fornitore lo scorso anno è stato colmato, ma ora altri 50.687 euro gravano sul groppone dei residenti. La minaccia di chiusura dell'impianto annunciata via lettera dal fornitore di gas Cristoforetti martedì si è concretizzata. D'altra parte in pochi giorni era impossibile appianare un debito tanto grande. Ieri mattina una riunione tecnica a Palazzo Rosso tra il sindaco Jacopo Massaro, il direttore di Ater Agenzia territoriale edilizia residenziale Alberto Pinto e l'amministratore scelto dagli inquilini ha fatto il punto sullo stato delle cose per capire come muoversi.
LA RIUNIONE
«La priorità in questo momento è farripartire il riscaldamento spiega la presidente Ater, Ilenia Rento -, soprattutto per chi ha sempre pagato le bollette. Per questo nei prossimi giorni l'amministratore si confronterà con Cristoforetti per capire chi ha pagato e chi no». O, meglio, verranno richiesti i dati dei consumi dei singoli appartamenti nei singoli mesi e questi verranno poi confrontati con i conti in mano all'amministratore e con i versamenti nel conto bancario. Nel grande garbuglio generato dal precedente amministratore del condominio, infatti, pare che qualcuno abbia pagato, ma risulti comunque in debito. Anche questo verrà verificato. La questione insomma è ancora poco chiara, le prossime settimane serviranno per togliere le nubi e, forse, per riallacciare il servizio alle utenze. «Nel caso di persone decedute o nell'impossibilità di pagare allora partirà la diffida verso l'ex amministratore annuncia Rento -, perché non ha tenuto correttamente i conti. Stiamo cercando di tenere le due gestioni, quella vecchia e quella nuova, separate di modo da mantenere l'attuale pulita e trasparente. Non è facile gestire una situazione di cui sappiamo veramente poco». L'edificio è dell'Ater, ma due sale sono comunali. E così ora anche il Comune si dichiara parte lesa perché i suoi locali sono rimasti senza riscaldamento. «Vogliamo capire se esista una strada alternativa da percorrere per evitare il distacco e affrontare serenamente l'inverno e, prima, l'attuale emergenza le parole del sindaco Massaro -. Operiamo tuttavia con grande difficoltà perché è un impasse non generato dal Comune né da Ater ed è complicato entrare nel merito di gestioni condominiali private».
Il DEBITO
La storia è vecchia. Il debito ha iniziato ad accumularsi dal 2014 e ora tutto sta tornando a galla. Il fornitore del gas, Cristoforetti, sta chiedendo il saldo del buco ed è passato alle maniere forti già due volte sospendendo la fornitura. Lo scorso inverno gli abitanti erano rimasti senza riscaldamento per settimane nel cuore dei mesi freddi e ora l'inverno non è ancora partito, ma già il problema è tornato a ripresentarsi. I 18mila euro pagati nel 2018, in parte saldati dagli inquilini, in parte da Ater e in parte dal Comune, sono poca cosa rispetto al conto presentato pochi giorni fa: ora si parla di 50.687,73 euro, di cui 21.183,07 accumulati nelle stagioni 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019.
Alessia Trentin
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