Affitti commerciali elevati: «L'equo canone ci ingessa»

Mercoledì 21 Agosto 2019
Affitti commerciali elevati: «L'equo canone ci ingessa»
IMPRESE
BELLUNO Affitti troppo alti in centro e i negozi chiudono? Commercianti e artigiani hanno lanciato l'ennesimo allarme, ma a difesa dei proprietari degli immobili arriva Confedilizia che non ci sta a sentir dire che le attività commerciali del centro chiudono per colpa degli affitti troppo alti.
A ribattere ai commercianti ci pensa Michele Vigne, presidente della Confedilizia del Veneto e vice presidente nazionale, invitandoli a battersi unitariamente contro il male principale, indicato nella legge sull'equo canone.
I COSTI DI CHI AFFITTA
«In generale il mercato delle locazioni commerciali non ha subìto rialzi, mentre ci sono casi in cui il canone viene abbassato al rinnovo. Il proprietario che affitta, con il canone che percepisce, deve pagare le tasse e la manutenzione dell'immobile commenta il presidente -. Non dimentichiamo, poi, che le locazioni commerciali e/o artigianali hanno delle tutele inimmaginabili rispetto agli immobili a uso abitativo. Perché non ci mettiamo a rinegoziare il prezzo del pane e della pizza? Quando un commerciante decide di aprire un'attività in centro storico, sa di dover spendere qualcosa di più».
Confedilizia domanda poi: «Perché, invece di lamentarsi, i commercianti, non sostengono tramite le loro organizzazioni nazionali, invece di avversarla, la proposta di Confedilizia per modificare l'attuale legge sulle locazioni ad uso diverso (meglio conosciuta come legge dell'equo canone, ferma dal 1978!)? Ricordiamo infatti che resta sempre in vigore l'obbligo di affittare per 12 anni o in qualche caso, come per le strutture ricettive, addirittura per 18 anni, e di corrispondere all'inquilino, al termine della locazione, una indennità di buona uscita che può arrivare fino a 36 mensilità». Un'ingessatura che «spinge a richiedere canoni più alti di quanto consentirebbe una contrattazione più libera: risultato, i canoni rimangono alti ed aumentano gli immobili sfitti», conclude Vigne.
POPOLARE LA CITTÀ
Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio, affronta il problema dal lato principale: lo spopolamento del centro storico. «Se non si popola la città e inutile parlare di negozi che si chiudono esordisce -. Al tempo in cui ero vice presidente della Camera di commercio mi sono battuto perchè essa non si trasferisse a Prade. Quando ero con l'Ascom mi sono battuto affinchè gli uffici non migrassero in via Vittorio Veneto. Bisogna tornare a far rivivere il centro e fare in modo che questo si espanda a raggi concentrici».
SOLUZIONI INTELLIGENTI
Per quanto riguarda le case sfitte, Doglioni fa solo una considerazione ricordando quanto sia difficile ristrutturare a causa della burocrazia che ostacola il percorso. Un monito va al Comune di Belluno: «Agevoliamo il ritorno delle famiglie con giovani nel centro storico. Il Comune deve far tornare tutti quelli che può in centro, non servono enunciazioni, ma fatti concreti. Se troviamo soluzioni intelligente, i negozi aprono».
Federica Fant
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