FELTRE
Fabio Dal Zotto non c'è più. Se n'è andato ieri mattina in punta di piedi, allo stesso modo in cui, con estrema discrezione, ha trascorso la propria esistenza suddivisa fra la famiglia, il lavoro in una filiale trevigiana della banca Unicredit e la passione per il gioco del calcio.
La notizia della morte di quel ragazzo appena quarantatreenne ha squarciato la tranquillità del lunedì feltrino. Una voce che ha iniziato a rimbalzare nei telefoni dei colleghi di lavoro, degli amici e di chi ha potuto conoscerlo per i più svariati motivi e che purtroppo ha, con le ore, trovato certezza e portato con sè quel senso di vuoto che solo eventi come la morte riescono a lasciare nell'animo e nell'anima.
A portar via Fabio, classe 1974, è stato un malore (con ogni probabilità di origini cardiaca) nelle prime ore della mattinata, un calcio di rigore che lo ha spiazzato, proprio lui che da portiere di calcio ne ha parati tanti nella sua carriera sportiva. Questo no purtroppo, dal dischetto la sorte è stata più precisa di un cecchino.
Fabio Dal Zotto viveva con la famiglia nella frazione di Mugnai, in una casa nelle vicinanze di via Culiada, con la compagna Elisa e la figlia Ludovica nata a ottobre dello scorso anno. Definire quanto è successo diventa difficile perché tragedia è l'unico sostantivo che viene in mente, pochi minuti per salutare chi aveva deciso di percorrere la vita assieme a lui, poi nulla più e la vita ancora una volta lascia il segno con la sua freddezza.
Ad abbracciare Elisa e Ludovica i quattro fratelli di Fabio: Massimo, Federica, Manuela e Luciano. A cui si aggiungono anche i compagni del mondo del calcio in cui ha militato, ultimi fra questi, ma solo in ordine di tempo, i calciatori della Juventina Mugnai di Csi. I genitori di Dal Zotto, Pierino (autista di corriere e pilastro, in termini volontaristici, della società Feltre Calcio) e Armanda, se ne sono andati già anni fa. La famiglia viveva nel quartiere di Pasquer.
Anche chi vi scrive ha un ricordo: interista e calciatore nelle partite giocate durante la ricreazione nel campetto della scuola elementare Vittorino da Feltre.
L'ultimo saluto a Fabio Dal Zotto verrà definito nella giornata odierna.
Daniele Mammani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fabio Dal Zotto non c'è più. Se n'è andato ieri mattina in punta di piedi, allo stesso modo in cui, con estrema discrezione, ha trascorso la propria esistenza suddivisa fra la famiglia, il lavoro in una filiale trevigiana della banca Unicredit e la passione per il gioco del calcio.
La notizia della morte di quel ragazzo appena quarantatreenne ha squarciato la tranquillità del lunedì feltrino. Una voce che ha iniziato a rimbalzare nei telefoni dei colleghi di lavoro, degli amici e di chi ha potuto conoscerlo per i più svariati motivi e che purtroppo ha, con le ore, trovato certezza e portato con sè quel senso di vuoto che solo eventi come la morte riescono a lasciare nell'animo e nell'anima.
A portar via Fabio, classe 1974, è stato un malore (con ogni probabilità di origini cardiaca) nelle prime ore della mattinata, un calcio di rigore che lo ha spiazzato, proprio lui che da portiere di calcio ne ha parati tanti nella sua carriera sportiva. Questo no purtroppo, dal dischetto la sorte è stata più precisa di un cecchino.
Fabio Dal Zotto viveva con la famiglia nella frazione di Mugnai, in una casa nelle vicinanze di via Culiada, con la compagna Elisa e la figlia Ludovica nata a ottobre dello scorso anno. Definire quanto è successo diventa difficile perché tragedia è l'unico sostantivo che viene in mente, pochi minuti per salutare chi aveva deciso di percorrere la vita assieme a lui, poi nulla più e la vita ancora una volta lascia il segno con la sua freddezza.
Ad abbracciare Elisa e Ludovica i quattro fratelli di Fabio: Massimo, Federica, Manuela e Luciano. A cui si aggiungono anche i compagni del mondo del calcio in cui ha militato, ultimi fra questi, ma solo in ordine di tempo, i calciatori della Juventina Mugnai di Csi. I genitori di Dal Zotto, Pierino (autista di corriere e pilastro, in termini volontaristici, della società Feltre Calcio) e Armanda, se ne sono andati già anni fa. La famiglia viveva nel quartiere di Pasquer.
Anche chi vi scrive ha un ricordo: interista e calciatore nelle partite giocate durante la ricreazione nel campetto della scuola elementare Vittorino da Feltre.
L'ultimo saluto a Fabio Dal Zotto verrà definito nella giornata odierna.
Daniele Mammani