150 anni dal primo turista

Mercoledì 13 Maggio 2020
150 anni dal primo turista
LA RICORRENZA
BELLUNO Una spedizione inglese, 150 anni fa, fece conoscere il Nevegàl oltre la Manica. «Già all'epoca si apprezzavano i nostri territori. Bisogna puntare agli aspetti naturalistici e ai luoghi incontaminati del Colle. Bisogna spingere sull'estate». Questo l'intento che sta dietro ad una modesta cerimonia, che stanno organizzando le associazioni Nevegallika, gli Amici del Nevegal e Belluno Alpina, che a metà giugno intendono ricordare i 150 anni dal passaggio della spedizione tecnico scientifica inglese, che risultò nelle riviste dell'epoca. Era l'11 giugno 1870 quando l'alpinista di Bristol Francis Fox Tuckett, insieme a Edward Whitewell e due guide famose: lo svizzero Chr. Laienner e l'ampezzano Santo Siorpaes attraversarono il col Visentin.
IL RACCONTO
Durante la salita da Belluno, nel diario Turcket parlava di «bellezze mezzo italiane e mezzo inglesi, ben tenuti faggi e carpini, ville e fattorie, i contadini amichevolmente offrono albicocche e nocciole». Natura e ospitalità. Un binomio di lunga data per quella zona vocata spontaneamente al turismo. In quel viaggio gli alpinisti riportarono le proprie osservazioni ed impressioni, descrivendo dettagliatamente i particolari. A giugno la spedizione sarà ricordata. Un modo semplice e appassionato di promuovere il Colle, che conta 1500 seconde case che quest'anno sembrano destinate ad essere riempite più del solito per il turismo di prossimità derivato dal Covid-19. Se da un lato il comune aspetta il 15 maggio per affidare l'incarico ad un professionista che dovrà redigere il piano di sostenibilità economico -finanziaria per la società di gestione degli impianti del comprensorio, dall'altro sono le associazioni che si stanno dando da fare per rendere attrattivo il Nevegàl. Francis Fox Tuckett rimase affascinato dalle bellezze del Colle. La spedizione pernottò a Case Valdart e poi, di buon mattino, cominciò l'ascesa al Col Visentin. Arrivarono alle 4.10 «giusto nel momento in cui il sole sorgeva», si legge nei diari. Per Nevegallika, gli Amici del Nevegal e Belluno Alpina a farla da padrone è l'aspetto naturalistico. «D'altra parte si pensi a come reagirebbe, al giorno d'oggi, un milanese abituato a vivere in città a passeggiare per le zone incontaminate di Val Piana, valle Sant'Antonio, Sambuga, Zoppei, luoghi che sono espressione della vita di un tempo che non c'è più», aggiunge Gimmy Dal Farra (Belluno Alpina), che da tempo si batte per il progetto anti spopolamento (che coinvolge anche i comuni di Ponte nelle Alpi e Limana). «Se Cortina è Olimpiadi 2026 chiude Dal Farra le Prealpi diventano il comprensorio 2021». Questo l'obiettivo.
I PIANI
Tre i progetti concreti: la realizzazione in località La Grava del lago con scopo turistico, di prevenzione incendi e di supporto all'innevamento. Ci sono poi il collegamento silvo pastorale camionabile tra Nevegàl Ronce e Valmorel a quota 1150 metri e l'adeguamento della strada camionabile tra il Nevegàl e le Ronce. Infrastrutture, le ultime due, per le quali esistono già gli studi di fattibilità (grazie all'assessore al Lavori pubblici, Biagio Giannone) che sono fondamentali per completare i lavori di esbosco post Vaia.
Federica Fant
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