Stop alla prescrizione, è lite Bonafede-Italia Viva Appello di Conte a Renzi

Venerdì 17 Gennaio 2020
LA GIORNATA
ROMA Chiusa la grana referendum, la maggioranza è costretta a tornare sul nodo della prescrizione. E questo è un problemaccio che sembra tutt'altro che risolto e che potrebbe vedere il governo in difficoltà alla Camera, se si votasse. Scontro tra Matteo Renzi e i renziani da una parte e il Pd con i 5 stelle dall'altra. Il premier Conte cerca di mediare ma il clima è incandescente.
Renzi difende il suo «no!» al provvedimento caro al Guardasigilli, Bonafede, e su cui i dem non hanno il coraggio di mettersi di traverso. «Abbiamo fatto un governo insieme per mandare a casa Salvini, non per diventare grillini», tuona il leader di Italia Viva. Ed è un contrattacco rispetto a Bonafede che aveva detto che i renziani si erano isolati, finendo ai margini di una partita importante. Ce n'è abbastanza insomma perché Conte intervenga. Facendosi promotore di una mediazione che, però, potrebbe tradursi in un testo solo dopo le elezioni in Emilia Romagna. Questa la sua linea: «Ai cittadini interessa una riforma che renda più efficiente il sistema della giustizia. Tutte le forze politiche hanno dato un contributo, Bonafede sta lavorando alla versione definitiva, poi la riproporremo alla forze politiche per un'ulteriore valutazione, anche a Italia Viva. Mi aspetto che Italia Viva la possa valutare nel merito».
L'APPELLO
L'appello del premier è rivolto a Renzi, ma Bonafede continua ad attaccare il leader italovivista: «Ormai sta con Forza Italia, e nessuno lo segue nel centrosinistra». E Renzi se la prende anche con il Pd: «Noi non siamo la sesta stella. Zingaretti ha il diritto di fare ciò che ritiene giusto, è il capo del Pd e lo rispetto. Sullo stato di dritto i riformisti vanno a rimorchio dei 5 stelle. Dispiace per chi ha sempre pensato che il Pd fosse il campo dei riformisti». E ancora: «Se ci viene proposta la schifezza del Guardasigilli, in aula diremo di no». Ma esclude la crisi di governo Renzi. L'ex ministro Orlando, vicesegretario del Pd, replica così: «O si tratta o ci si scontra, sbagliato fare le due cose insieme. Ed è sbagliato votare con il centrodestra». E ancora: «Il Pd non è d'accordo con la riforma Bonafede ma che il lodo Conte rappresenta un passo avanti per proseguire il confronto». Nei giorni scorsi il presidente Conte ha avanzato infatti una nuova proposta in proposito. Distinguere tra condanne e assoluzioni (per le quali non si interromperebbe la prescrizione) e prevedere nell'ambito della riforma del processo una sanzione disciplinare legata al singolo procedimento. «Ci sono in questo impianto alcuni elementi interessanti», dicono al Nazareno.
Non sembra sia un passo avanti per Italia Viva, però, che ha votato con le opposizioni in commissione Giustizia alla Camera. E M5S ha una posizione ferrea, di chiusura su tutto: «Bisogna andare avanti a qualsiasi costo e anche contro tutti sulla riforma Bonafede». Prescrizione infinita, dunque: ecco il grido identitario dei grillini, a dispetto di ogni tipo di garanzia per i cittadini.
Mario Ajello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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