Salvini spinge i suoi: chiamate i grillini contrari all'accordo `

Domenica 25 Agosto 2019
IL CASO
ROMA C'è ancora uno spiraglio ma le speranze si stanno affievolendo, nonostante Salvini e Di Maio abbiano ripreso a sentirsi tramite sms. Contatti in corso tra ministri e a livello parlamentare. Anche quegli esponenti del partito di via Bellerio come Fontana (ieri ha visto Salvini) sono in campo - con lui tra gli altri Centinaio, Durigon, i capigruppo Romeo e Molinari - per assecondare la strategia del proprio leader. «Dobbiamo impedire a tutti i costi il governo M5s-Pd», il mantra del vicepremier della Lega. C'è anche il timore che in caso di accordo la maggioranza rosso-gialla possa approvare una riforma elettorale non favorevole al partito di Salvini. La sensazione degli ex lumbard è che soprattutto se Conte dovesse uscire di scena - Pd e 5 stelle alla fine troveranno un accordo. Ma all'orizzonte c'è già un piano B. «Questo treno - ha sostenuto il vicepremier della Lega con i fedelissimi - anche se parte non va in nessun luogo. Li aspettiamo all'angolo». È per questo motivo che il leader ha dato mandato a tutti di esplorare i propri canali con i pentastellati.
Le parole di Di Battista, critico a dir poco sulla prospettiva dell'abbraccio del Movimento con i dem, hanno dato ancora più linfa all'energia dei leghisti, a partire dal ministro Fontana secondo cui ci sono ancora speranze per un governo giallo-verde. «Dobbiamo spaccarli. Al Senato i numeri saranno comunque risicati, portiamoli dalla nostra parte», l'invito di Salvini ai suoi. Un eventuale governo rosso-giallo non avrà vita facile. È già pronta la spallata. Il vero timore del segretario è come si comporterà Forza Italia: nascerà un gruppo di responsabili a sostegno di Zingaretti e di Di Maio? Si punta ancora sul segretario dem, l'auspicio è che giochi a gettare M5s nelle braccia dei leghisti o che persegua la strada del voto anticipato.
LA BASE
La base M5s è in rivolta contro il Pd e l'ala pentastellata del nord - compreso Casaleggio - non vuole l'intesa. «Ma i rapporti personali sono deteriorati con la maggior parte dei gruppi parlamentari M5s», ragiona un big del Carroccio. «Se si trattasse solo di politica sarebbe più facile, ma l'ala ortodossa del Movimento ormai detta la linea», osserva un altro dirigente. Salvini ci proverà fino all'ultimo secondo a far saltare il banco. Punta sempre sul Capo dello Stato, ma i senatori e i deputati hanno capito che indietro non si torna. «Non tutto è perduto», il refrain del Capitano, «mai arrendersi» ha twittato. Giorgetti sta già preparando le trappole in Parlamento e la Bestia - la macchina social della Lega - servirà per aizzare i malpancisti nei 5 stelle. Ma fino al momento della fiducia del nuovo governo arriveranno offerte. Due giorni fa quella di palazzo Chigi a Di Maio. Ulteriori concessioni potranno esserci sul programma. «Sono pronto - ripete il vicepremier della Lega - a firmare un nuovo patto». Senza Conte ovviamente. Con lui la stagione si è chiusa.
Emilio Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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