RETROMARCIA
TREVISO La sua decisione di entrare in politica, candidandosi nelle

Giovedì 1 Febbraio 2018
RETROMARCIA
TREVISO La sua decisione di entrare in politica, candidandosi nelle liste di Noi Per l'Italia, aveva suscitato clamore. Tanto quanto, ora, la notizia della sua rinuncia, dopo aver ottenuto dal Consiglio Superiore della Magistratura l'aspettativa per ragioni elettorali. Angelo Mascolo, giudice della sezione penale del tribunale di Treviso, che nell'aprile scorso aveva fatto parlare di sé dopo aver dichiarato che «lo Stato non esiste più, io esco di casa con la pistola», ha deciso di non essere più candidato alla Camera nel collegio di Vicenza. Giovedì scorso aveva annunciato di voler scendere in campo, di essere pronto a prendersi un impegno di servizio verso la collettività: «Se i migliori non si mettono in gioco e lasciano fare ai peggiori allora poi non si può brontolare. Se ci mettessimo tutti un po' più di impegno questo Paese potrebbe essere molto migliore», aveva detto. E così era arrivato il posto in lista, nella quota plurinominale, in terza posizione tra i candidati a Vicenza della cosiddetta quarta gamba del centrodestra, Noi con l'Italia. Poi l'improvviso dietro front.
LE MOTIVAZIONI
«Ho riflettuto sulla scelta - ha detto ieri Mascolo - e ho fatto alcune valutazioni. Sono convinto che oggi la politica non sia l'ambiente in cui potrei ritrovarmi meglio. Ritengo di essere più un tecnico che un politico, questo non è il momento per fare certe scelte». L'inversione a U è arrivata praticamente a liste chiuse e ieri, in Tribunale a Treviso, la notizia è stata accolta con una certa sorpresa. «Ho maturato la mia decisione prima che venissero formalizzate le liste dei candidati - dice il giudice - francamente non ho fatto valutazioni su quale collegio mi fosse stato assegnato. Molto più semplicemente ci ho ripensato». Mascolo non chiude però la porta all'impegno politico: «Per ora resto a fare il giudice a Treviso, in futuro, magari, chissà. Se vorranno chiamarmi e valutarmi come cittadino utile per le mie competenze potrebbe essere che prenderò una decisione diversa». 54 anni, Angelo Mascolo ha pendente un procedimento disciplinare al Consiglio Superiore della Magistratura, che fa riferimento proprio a quelle frasi riferite alla stampa secondo cui «lo Stato non è più in grado di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini».
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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