Proroga Imu e niente tassa tavolini per i ristoratori salta il canone Rai

Mercoledì 5 Maggio 2021
IL PROVVEDIMENTO
ROMA Niente tassa sui dehors per i locali pubblici e stop al canone Rai. Atteso oggi in aula in Senato il nuovo decreto Sostegni bis, dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Finanza di Palazzo Madama, che permetterà a ristoranti e alberghi di tirare il fiato anche grazie allo stop alla prima rata Imu per le attività in perdita. Soddisfatti gli operatori del settore, che da tempo chiedevano di neutralizzare una serie di spese che in tempo di Covid trovavano ingiustificate. Più nel dettaglio, gli emendamenti approvati prevedono la proroga dal 30 giugno al 31 dicembre dell'esenzione della tassa sull'occupazione del suolo pubblico, aiuto che costa 165 milioni di euro. Peserà un po' meno lo stop al pagamento del canone Rai per alberghi, ristoranti, bar e altri locali pubblici che hanno dovuto chiudere: il congelamento determinerà minori entrate per 83 milioni di euro. Capitolo Imu. Chi ha subìto cali di fatturato del 30 per cento rispetto al 2019 ottiene l'esonero dal pagamento della rata di giugno sugli immobili sede dell'attività di cui è proprietario e gestore. La perdita di gettito è di 216 milioni, di cui 73,5 milioni a carico dello Stato e 142,5 milioni da risarcire ai Comuni. Poi c'è un fondo da 600 milioni di euro per il 2021 destinato ai Comuni al fine di concedere una riduzione della tassa sui rifiuti alle categorie colpite dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell'esercizio delle attività: i sindaci potranno offrire sconti sulla Tari anche in misura superiore alle risorse assegnate utilizzando risorse proprie o assegnate nell'anno 2020 e non utilizzate. Insomma, nel Sostegni 2 avrà la priorità il taglio dei costi fissi per le imprese del settore dei pubblici esercizi e del turismo.
LA DOTE
E così la dote del decreto in conversione al Senato per le modifiche a Palazzo Madama è salita da 550 a 770 milioni. Soddisfatto il direttore generale di Fipe Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, Roberto Calugi: «Sono stati approvati emendamenti sostenuti dalla federazione. Ora, insieme al rafforzamento degli incentivi, bisogna intervenire sul credito d'imposta sulle locazioni, che è di vitale importanza per i nostri associati, così da mettere in condizione le imprese del settore che rappresentiamo di riuscire a sopravvivere in questo contesto così sfidante. Basti pensare che due terzi dei ristoranti oggi è in affitto, quindi i gestori che sono proprietari delle mura in cui esercitano l'attività sono una minoranza. E si stima che solo il 25 per cento degli imprenditori sia riuscito a ottenere uno sconto sugli affitti da parte dei proprietari. In media il canone di locazione pesa per il 10 per cento sul fatturato delle nostre imprese». L'estensione della proroga sulla tassa sui tavolini fuori dai locali, sottolinea poi il direttore generale di Fipe, è stata particolarmente bene accolta. Oggi secondo i dati in possesso della Federazione italiana dei pubblici esercizi, circa il 48 per cento dei locali ha un dehors, e questi ultimi risultano per giunta in costante aumento. Arrivato anche il plauso, con riserva, di Confesercenti: «Finalmente si agisce sui costi fissi sostenuti dalle imprese e si va nella direzione che avevamo richiesto con forza di prendere. Sulla Tari, però, riteniamo che la dotazione prevista sia insufficiente». Il 2020 ha visto la chiusura di 15 mila locali pubblici e la perdita di 250 mila lavoratori nel settore. Ora Fipe stima che le attività a rischio chiusura siano almeno 35 mila.
Francesco Bisozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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