IL CASO
GENOVA «Camilla non aveva malattie ereditarie». I genitori

Domenica 13 Giugno 2021
IL CASO
GENOVA «Camilla non aveva malattie ereditarie». I genitori di Camilla Canepa, morta a 18 anni dopo aver ricevuto la prima dose di Vaxzevria (AstraZeneca) affidano al loro legale Angelo Paone poche parole e chiedono il rispetto del loro dolore e della loro privacy.
Eppure nelle cartelle cliniche quei termini medici, piastrinopenia autoimmune familiare, c'è. E questa difformità, che non è certo da poco, alimenta i dubbi. L'unica cosa certa è che Camilla è morta dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Ma i dubbi sulla sua morte sono tanti, domande che possono venir sciolte in parte dall'autopsia affidata a due esperti - l'anatomopatologo Luca Tajana e l'ematologo Franco Piovella, che riceveranno l'incarico martedì - ma soprattutto dal materiale documentale acquisito dai Nas per conto della procura.
Le cartelle cliniche prelevate presso l'ospedale di Lavagna e al Policlinico San Martino di Genova parlerebbero non solo della piastrinopenia autoimmune familiare ma anche dell'assunzione di farmaci a base di estrogeni che vengono qualche volta utilizzati proprio per le pazienti con questo tipo di patologia.
Resta da stabilire se la terapia con estrogeni seguita da Camilla abbia interferito con il vaccino amplificando il rischio di trombi. Tra le carte che gli inquirenti vogliono esaminare c'è anche la scheda anamnestica che Camilla deve aver obbligatoriamente compilato prima di farsi inoculare il vaccino.
Il documento contiene domande ben precise come, per esempio, se il vaccinando soffra di malattie cardiache o polmonari, asma, malattie renali, diabete, anemia o altre malattie del sangue e chiede di specificare farmaci, integratori naturali, vitamine, minerali o eventuali medicinali alternativi che si stanno assumendo. Camilla aveva una piastrinopenia autoimmunitaria familiare? Ha detto ai vaccinatori che stava prendendo estrogeni? Tutto questo doveva essere riferito al momento dell'anamnesi che è obbligatoria per chi ha deciso di vaccinarsi sia con Vaxzevria di AstraZeneca che con il vaccino Comirnaty di Pfizer.
Quattro giorni dopo aver ricevuto la dose di vaccino, Camilla ha assunto due farmaci, un progestinico e un estrogeno che, secondo quanto appreso da fonti investigative, servivano per ridurre un problema ginecologico. Cinque giorni dopo l'assunzione degli estrogeni, Camilla ha cominciato a avvertire un forte mal di testa ed è stata accompagnata all'ospedale di Lavagna dai genitori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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