E Lorenzoni candida come anti-Zaia il prof Crisanti: «Gli lascio il mio posto»

Giovedì 28 Maggio 2020
IL CASO
VENEZIA Cronaca di un cortocircuito pre-elettorale, un po' politico e un po' mediatico. Quello per cui Andrea Crisanti si è ritrovato virtualmente candidato, a sua insaputa, al posto di Arturo Lorenzoni nella sfida a Luca Zaia. Incredibile, e neanche troppo vero, ma tant'è: fra tre giorni sarà il 31 maggio, quinto anniversario della legislatura regionale, destinata a quanto pare ad allungarsi stancamente anche attorno a teatrini dell'assurdo come questo.
IN TIVÙ
Tutto comincia lunedì sera su Antennatre, quando il vicedirettore Ferdinando Avarino pone all'ospite a distanza Lorenzoni una domanda sulla possibile candidatura di Crisanti, alla guida di un ipotetico blocco che spazi dal centrosinistra ai pentastellati («Facciamo fantapolitica», dice non a caso il giornalista). Il vicesindaco di Padova sta al gioco: «Se Andrea Crisanti volesse candidarsi, gli lascio volentieri spazio». Lo stesso alfiere del Veneto che vogliamo esclude però categoricamente contatti in tal senso: «Sarebbe come prendere Vettel, che è bravissimo a guidare la auto di Formula 1, e chiedergli di andare a giocare a pallone. Potrebbe essere una mossa straordinaria, ma ci vuole un po' di creatività per immaginarla».
I LEGHISTI
Il siparietto finisce lì. Ma ieri mattina la consigliera regionale Silvia Rizzotto diffonde un comunicato che, sul momento, fa sobbalzare chi non ha visto la puntata in tivù e i riverberi sui social: «Lorenzoni abdica. Partito Democratico del Veneto senza candidato. Guidare i veneti è un orgoglio che non si baratta con niente e nessuno», scandisce la capogruppo di Zaia Presidente. L'assessore leghista Roberto Marcato posta un video dei suoi: «Ciò Lorenzoni, ma ghetu voja de fare el candidato del centrosinistra o no? Rappresentare il popolo veneto è la cosa più alta che un essere umano può fare. Ci deve essere un rapporto viscerale con questa terra, con questa gente. I veneti non possono avere un candidato che eventualmente c'è finché non si candida qualcun altro». Il filmato fa sorridere Zaia, dopo una settimana di tensioni fra la Regione e lo scienziato: «I miei rapporto attuali con Crisanti? Ottimi, chiedetelo a lui. Non so che rapporti abbia Lorenzoni però...».
LE DUE FACCE
Il caso approda anche nell'aula del Consiglio regionale, Ma Enrico Cappelletti, candidato governatore (lui sì) del Movimento 5 Stelle, guarda entrambi i fronti avversari senza farsi incantare: «La recente polemica di Zaia nei confronti di Crisanti e le stupefacenti dichiarazioni del candidato Pd in pectore Lorenzoni sono le due facce della stessa medaglia. Il primo teme che i meriti altrui ne indeboliscano la propaganda, il secondo non disdegna di strumentalizzarli suggerendo agli elettori un arruolamento. Lorenzoni, se ha qualche problema interno al Pd riguardo la sua investitura, lo risolva con i suoi compagni di partito. Se davvero già incarna il ruolo di candidato presidente, parli di sé e dei suoi programmi. Se invece ha bisogno, come sembra, di tirare in ballo chi non ha patenti politiche, vuol dire che anche lui, come Zaia segue la politica e la propaganda fine a se stessa».
L'INTERPRETAZIONE AUTENTICA
A questo punto manca solo l'interpretazione autentica del diretto interessato: Lorenzoni parlava sul serio? No, assicura: «Zaia e i suoi stiano tranquilli: nessuno abdica. La mia battuta sul professor Crisanti era, evidentemente, un modo per rilevare, ancora una volta, quanto il suo lavoro, contrariamente a quello che oggi dice il presidente della Regione, sia stato e sarà determinante per il Veneto. E anche un modo, provocatorio, per spostare l'attenzione da quella macchina del fango che il tam tam interno ai potentati regionali ha avviato contro Crisanti colpevole di aver detto la verità su quanto successo nella nostra Regione». Secondo l'esponente del centrosinistra, invece, «tutta la propaganda di queste ore è una manovra di Zaia per assumere la leadership della Lega e estromettere Salvini dalla corsa a futuro candidato premier». Ma qui potrebbe aprirsi un altro capitolo di fantapolitica...
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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