«Da Firenze in giù molti alberghi chiusi senza vere ragioni»

Venerdì 7 Agosto 2020
Bernabò Bocca, presidente di Federaberghi, lei ha sempre sostenuto che lo stato di guerra indifferenziato nel Paese fosse esagerato e che sarebbe costato caro, oggi sappiamo che si poteva chiudere solo le zone davvero rosse salvando un pezzo di economia?
«L'errore è stato non avere il coraggio di prendere decisioni differenziate. C'erano zone d'Italia senza casi registrati, mentre alcune Regioni, anzi alcune province, avevano un'altissima concentrazione di presenza del virus. Si è invece penalizzato tutto il Paese, Ma si rende conto che in Regioni come l'Umbria, praticamente senza casi, i ristoranti erano chiusi? E i danni più pensati sono stati per il Mezzogiorno».
Al Sud si temeva però per la tenuta del sistema sanitario.
«La verità è che è stato scelto un approccio unico e quando è finito il lockdown ormai i buoi erano già scappati».
Però il settore alberghiero, così come quello turistico in generale, sembra dare segnali di ripresa ora. Non è così?
«Voglio essere chiaro: un malato si può guarire, ma un morto non si può resuscitare. Molte aziende sono state costrette a chiudere e non riapriranno più. Altre imprese, in sofferenza, invece, potrebbero anche riprendersi se ci fossero gli aiuti idonei».
Ce l'ha con gli interventi in campo finora? Valgono 100 miliardi.
«Finora hanno dato piccoli aiuti e a pioggia per tutti, Serviva invece capire quali sono stati i settori più colpiti e scegliere di sostenerli con più forza. Non vediamo i provvedimenti necessari nemmeno nell'ultimo decreto agosto, a giudicare dalle bozze in circolazione».
Se dovesse indicare almeno un intervento indispensabile?
«Ridurre il costo del lavoro».
Ma nel decreto agosto sono previsti degli interventi di decontribuzione.
«Sì, ma in primo luogo non sono retroattivi. E le assicuro che è stato più facile per alcuni alberghi rimanere chiusi, ora premiati dal decreto, che per altri aprire e registrare nelle città d'arte meno del 20% di occupazione. Perché non aiutare retroattivamente anche chi ha avuto il coraggio di riaprire? Inoltre, per come è scritta oggi la norma, lascia fuori le strutture ricettive che fanno rientrare dalla Cig soltanto una parte dei lavoratori».
Cosa intende dire?
«Che un'azienda può anche avere diversi alberghi e non può essere penalizzata perché ne ha aperti soltanto alcuni. Senza contare che siamo scoperti dalla Cig dal 13 luglio».
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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