Erano ricercati in campo internazionale dal 2016 i tre albanesi arrestati grazie alla collaborazione tra la Polizia di Frontiera aerea di Verona, l'Interpol e la Polizia albanese. Gli arrestati, destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Venezia, sono stati intercettati dagli agenti a Lezha, in Albania. L'indagine che ha portato all'individuazione dei tre uomini, denominata «Operazione Swapping», era iniziata già nel 2013 a seguito dell'identificazione di un rilevante numero di albanesi che, da diversi Paesi in Europa, tentavano di raggiungere il Regno Unito con documenti falsi.
L'associazione criminale, coordinata da un albanese più volte condannato (e domiciliato a Villafranca) era composta anche da altri connazionali. Le prove raccolte avevano permesso alla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia di procedere all'emissione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nel luglio del 2016 erano stati effettuati 5 arresti, denunciate 18 persone ed eseguite numerose perquisizioni domiciliari in provincia di Verona che avevano consentito di sequestrare una mole di documenti falsi pronti per essere usati da migranti, e attrezzature usate per la contraffazione. Quattro indagati erano riusciti a far perdere le loro tracce: tre di queste sono state localizzate ed arrestate nei giorni scorsi in Albania. Il blitz ha permesso di debellare il gruppo criminale, ordinatamente strutturato, che faceva arrivare in Italia i migranti albanesi per poi, dopo aver trovato loro un alloggio, fornito un telefono cellulare e un documento falso, farli emigrare clandestinamente, anche dalla Francia, dall'Austria e dalla Germania, verso il Regno Unito, realizzando ingenti profitti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'associazione criminale, coordinata da un albanese più volte condannato (e domiciliato a Villafranca) era composta anche da altri connazionali. Le prove raccolte avevano permesso alla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia di procedere all'emissione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nel luglio del 2016 erano stati effettuati 5 arresti, denunciate 18 persone ed eseguite numerose perquisizioni domiciliari in provincia di Verona che avevano consentito di sequestrare una mole di documenti falsi pronti per essere usati da migranti, e attrezzature usate per la contraffazione. Quattro indagati erano riusciti a far perdere le loro tracce: tre di queste sono state localizzate ed arrestate nei giorni scorsi in Albania. Il blitz ha permesso di debellare il gruppo criminale, ordinatamente strutturato, che faceva arrivare in Italia i migranti albanesi per poi, dopo aver trovato loro un alloggio, fornito un telefono cellulare e un documento falso, farli emigrare clandestinamente, anche dalla Francia, dall'Austria e dalla Germania, verso il Regno Unito, realizzando ingenti profitti.