Volo Alitalia dirottato perché non pagò
il dazio, passeggero vuole il rimborso

Venerdì 16 Maggio 2014
L'aeroporto di Venezia
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MESTRE - La vicenda del volo Alitalia del 19 aprile scorso decollato dall'aeroporto Marco Polo e diretto a Tokyo, costretto a fare dietrofront perché privo di permesso di sorvolo sul territorio russo era già arrivata all'attenzione delle cronache nazionali ad inizio mese.



Ora però spuntano i primi casi di passeggeri che si stanno attivando per chiedere il risarcimento danni per i disagi subìti: 20 ore di volo anziché 14, tra l'altro trascorse con la paura di trovarsi in pericolo a causa delle tensioni in Ucraina.



Tra questi c'è anche un mestrino, residente a Chirignago. Alessandro Carlin, una volta ritornato in patria, solo leggendo i giornali è venuto a conoscenza del reale motivo del ritardo subìto dal volo ed ha così deciso di rivolgersi all'Adico, Associazione Difesa Consumatori. Lo staff legale dell'Adico ha dunque proceduto con una diffida nei confronti della compagnia di bandiera per chiedere il legittimo risarcimento, date le circostanze anomale quantificato in 600 euro. Non solo per il prolungamento improvviso e senza spiegazioni del viaggio di sei ore, ma anche per lo stato di apprensione e ansia sopportato durante il viaggio.



Fondamentale comunque tenere anche in considerazione il fatto che i passeggeri, mentre si verificavano i fatti, non hanno ricevuto alcuna spiegazione rispetto all'aumento delle ore di volo (l'aereo una volta arrivato al confine bielorusso è dovuto ritornare a Roma per poi ripartire alla volta della capitale giapponese seguendo però una rotta diversa, e ovviamente più lunga).
Ultimo aggiornamento: 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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